La Redazione & Elio
Scrissi questa poesia martedì 6 novembre 2012, due giorni dopo essere stato alla Sagra della Castagna a San Donato. Ad ispirarmi furono le parole di alcuni dei tanti partecipanti non sandonatesi che sentii mentre scendevo dalla Sellata verso il Giardino. Guardandosi intorno, si chiedevano come fosse possibile vivere in un paese così malridotto. Quelle parole furono per me una vera e propria coltellata al cuore…
Piangi, amore mio!
Ciò che un tempo fosti,
donna, amante, madre
giace logoro nel
cimitero dei ricordi.
Cerco nell’aria i tuoi odori
forti, di tini ripuliti
dalla vinaccia,
trabordanti di frutti gonfi
luccicanti al sole.
E con loro i visi conosciuti,
mai troppo stanchi,
sempre pronti
a distendersi in sorrisi.
Cerco i tuoi sapori
mai dimenticati.
Di terra viva, feconda
amata e coccolata,
protetta e carezzata.
Non li trovo,
un dubbio mi assale.
Che sia un sogno
o che morte abbia
vinto, me o te.
Eri bella, di semplicità
vestita, accoglievi
materna i tuoi figli
al riparo della tua veste bianca.
Nel luccichio della festa,
tra suoni, canti e visi,
effimeri e stranieri,
tu piangi,
offesa e vilipesa.
Più in là, dove la luna incontra bassa
le chiome dei tuoi figli prediletti,
all’ombra di un noce e di un castagno,
un branco di lupi lotta furente.
Mordono, strappano, lacerano
ciò che resta di un bel vestito bianco.
Il tuo. Piangi, amore mio.
helios
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