Dieci giorni ,ancora dieci giorni…

La redazione

A solo dieci giorni da queste votazioni tante attese,Si prende un po la temperatura nel paese,Cosa si  dice ?

finalmente si puo dire che la campagna elettorale  si sta facendo in un modo molto pulita é rispettosa   nei due campi.

Si nota già una certa rispettosità che non si  vedeva da molto tempo.

Vuol dire che finalmente il solo ed unico vincitore sarà SAN DONATO DI NINEA ?

Auguriamolo ed aspettiamo ancora qualche giorno.

Si va verso un avvenire che ormai non si sperava più ?

L’auguriamo  e speriamo che in questo giornale avremo   la lista vincitrice  con la lista perdente e che si augureranno a vicenda buon lavoro.

Ricordiamo che la salvezza del paese e nelle mani del popolo sandonatese e nelle  due liste, tutti i componenti delle due liste , hanno avuto il coraggio di presentarsi ma ora speriamo che andranno fino in fondo del loro impegno  e per la durata del  mandato amministrativo. lavorando  in armonia e  per un solo  ed unico obbietivo : il risveglio ed il futuro di San Donato di Ninea.

Buon coraggio ed AUGURI SAN DONATO DI NINEA

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Buona festa Mamma

Luigi Bisignani

Honoré de Balzac:
Il cuore di una madre è un abisso in fondo al quale si trova sempre un perdono.

Gianni Rodari:
Di parole ho la testa piena, con dentro la “luna” e la “balena”. C’è qualche parole un po’ bisbetica: “peronosopra”, “aritmetica”. Ma le più belle le ho nel cuore, le sento battere: “mamma”, “amore”.

Infine, ecco le parole di una celebre canzone, sempre perfette per la Festa della mamma:

Mamma son tanto felice perchè ritorno da te

la mia canzone ti dice che è il più bel giorno per me

mamma son tanto felice viver lontano perchè

mamma solo per te la mia canzone vola mamma sarai con me tu non sarai più sola

quanto ti volgio bene queste parole d’amore che ti sospirano il mio cuore forse non s’usano più

mamma ma la canzone mia più bella sei tu, sei tu la vita

e per la vita non ti lascio mai più

sento la mano tua stanca cerca i miei riccioli d’or sento e la voce ti manca la ninna nanna d’allor oggi la testa tua bianca io voglio stringer al cuor

quanto ti volgio bene queste parole d’amore che ti sospirano il mio cuore forse non s’usano più

mamma ma la canzone mia più bella sei tu,sei tu la vita e per la vita non ti lascio mai più
MAMMA..MAMMAAA!!

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Dottore PIZZO

Luigi Bisignani

Oggi il paese é in lutto ,abbiamo perso una grande ed  immensa PERSONA

IL DOTTORE PIZZO

“Oggi è andato via l’uomo più eccezionale che abbia mai conosciuto.È andata via tutta la mia vita.”
Adele Pizzo

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Come eravamo: Tannu 09

Luigi Bisignani & Minucciu

Sulla “educazione sessuale” delle femminucce non ho molti elementi a disposizione, sia per la riluttanza delle interessate a sfiorare l’argomento o confidarsi, sia perché l’argomento, gia tabù per i maschietti, per le femminucce era fra i temi proibiti ed il solo accennarlo di sfuggita aveva conseguenze personali a dir poco catastrofiche. Immaginate cosa poteva essere e voleva dire per le femminucce il solo sfiorare l’argomento od instaurare una discussione sul genere, specie con elementi dell’altro sesso. All’epoca sulla questione vigeva un regime assimilabile a quello degli integralismi estremi. Da quel che rammento le confidenze avvenivano fra quasi coetanee e vertevano sulle parole sentite e sul loro significato e sulle prime curiosità che ciò aveva suscitato. Come i maschietti anche le femminucce controllavano e facevano paragoni fra chi era di più e chi meno sviluppata fisicamente. Loro erano però molto più riservate; “certi controlli”, generalmente limitati al volume dei seni ed allo spuntare e crescere della prima peluria nell’incavo delle ascelle (i più “intimi” avvenivano in solitudine ed al chiuso) avevano luogo nelle stanze di casa e senza l’esibizionismo e la sguaiatezza dei maschietti, i quali, invece, approfittavano delle uscite primaverili nei dintorni del paese (luoghi preferiti erano “ù cummièntu” “santuvardinu”, “u croccanu”, “i còsti ì sàntuvìtu”) dove si riunivano in gruppo e dopo le “verifiche pelose” facevano la gara a “pìscià cchjù luntànu” oppure “ccùnnù scuòrpu” si misuravano vicendevolmente “ù mìcciu” e dalla sommatoria fra “àbbunnànzia ì pilu e lunghìzzi dò mìcciu”, si stabiliva chi nel gruppo aveva il fisico più sviluppato.

E’ bene chiarire che specie nei pomeriggi d’estate era usanza ritrovarsi all’ombra negli slarghi del vicinato. Era un momento di relativa pausa alle attività domestiche e specie le donne, ne approfittavano per scambiarsi fatti e notizie, parlare del più e del meno e portare a termine piccoli lavori domestici (cùsi, arripizzà, gùncinèttu, fà màgli o cavuziètti). C’era chi approfittava per preparare provviste (si sgranavano i legumi da seccare) o semplicemente concedersi qualche attimo di distrazione. Era in questi frangenti che il sandonatese, (maschietto o femminuccia) giocando, ascoltava, apprendeva ed archiviava a futura memoria.

Attorno ai sei anni, il sandonatese smetteva di essere bambino ed in ambito familiare, doveva assumersi la sua piccola porzione di responsabilità. Inizialmente era comandato a sorvegliare e “civà” i fratelli più piccoli, provvedeva, con “bùcali” o “langèddhj” a riempire “ù vàrlìri” dell’acqua, prelevandola dalla vicina fonte pubblica (non in tutte le case c’era l’acqua corrente). Era guardiano della casa durante le brevi assenze “dè grànni” e gli era affidato il governo degli animali da cortile. Non gli era impedito il gioco ma, non essendo attività “produttiva”, gliene veniva limitato l’esercizio all’essenziale.

Al compimento dei sei anni c’era l’iscrizione alla scuola elementare la cui frequenza non dipendeva tanto dal ramo o settore di attività del nucleo familiare o dalla consistenza del patrimonio, quanto dalla valutazione “dè grànni”, intesi come nonni e genitori circa l’utilità dell’istruzione e la sua futura resa economica per la famiglia. Continua a leggere

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ELEZIONI AMMINISTRATIVE DEL 25 MAGGIO 2014

Luigi Bisignani

ELEZIONI AMMINISTRATIVE DEL 25 MAGGIO 2014

ecco i programmi delle due liste clicca sui titoli per leggere.

Programma_elettorale_-_tutti_per_San_Donato

Programma_elettorale_-_Insieme_per_il_cambiamento_

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Viaggio in Calabria

LA Redazione & MARTA  AMBROSINI

LE BELLEZZE DELL’ ENTROTERRA CALABRESE

SANT’ AGATA di ESARO a SAN SOSTI e proseguendo a SANDONATO di NINEA.

Non aggiungo niente di nuovo se  vi dico che “la Calabria è una regione  meravigliosa che mi ha veramente sorpresa!”.  Una regione come  ho letto da qualche parte “ dalle mille facce”. Non solo se si  costeggia il mare, ma anche salendo per le vie di montagna. Le innumerevoli bellezze naturali , ambientali e storiche colpiscono i visitatori.

Ma vorrei soprattutto descrivere le mie impressioni quando  da Marina di Belvedere abbiamo preso la strada che conduce a SANT’ AGATA di ESARO a SAN SOSTI e proseguendo a SANDONATO di NINEA.

Gira e rigira , salite e curve, e piano piano ci si trova in mezzo ai boschi. Canti di uccelli, ( era appena iniziata la primavera) una natura esuberante che fa impressione. Subito la mia mente mi trasporta al passato e comincio a domandarmi –“come sara’ stato difficile anni addietro quando da queste zone partivano gli immigranti?” “E durante l’ inverno con la neve?”…

Ma la belleza naturale che troviamo è davvero sorprendente!. Le distanze non sono tante ma in mezzo alle montagne sembrano più lunghe, molto più lontane,. Finalmente cominciano a spuntare  alcune case… ed ecco che  siamo arrivati in paese:  SANT’ AGATA di ESARO. Lo credevamo piccolo ma avvicinandoci capiamo che non lo è. Dopo averlo attraversato, guardando a destra ed a manca con attenzione,all’ uscita , scopriamo una sorgente d’ acqua che veniva  giù dalla montagna, fresca e  pulita. Ne avevamo proprio bisogno e ci fermiamo. Davvero molto  buona! Approfittiamo per chiedere delle informazioni  ad una gentile vicina che passava e con cui ci intratteniamo a chiacchierare sui cognomi del paese e gli emigrati e dopo un po’ proseguiamo  la strada di montagna noi in macchina, la gentile signora a piedi ,perche’, ci ha detto, “ le piace camminare in mezzo al verde”.

Capiamo subito che da queste parti,  la gente è cordiale ed accogliente.In più la giornata è bella e luminosa ed il paesaggio davvero stupendo!. E si va avanti .Di nuovo gira e rigira e dopo il bivio indicatoci si comincia ad arrivare. Prima, alla Frazione che appartiene al Comune e finalmente al paese di  SAN SOSTI.  Non me lo Continua a leggere

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Buon primo Maggio.

Luigi Bisignani

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Amministrative “SI ENTRA NEL VIVO”

La Redazione & Gazzetta del Sud

Presentate le liste 151 comuni interessati
73 nel cosentino

Sono state presentate entro le 12.00 le liste per il rinnovo dei 151 comuni calabresi interessati dalla tornata del 25 maggio. Ben 73 nel cosentino.

 

Presentate le liste151 comuni interessati73 nel cosentino

Presentate entro le 12.00 le liste dei candidati per il rinnovo dei consigli comunali che in Calabria sono 151 di cui 73 nel cosentino, 28 nel reggino, 23 nel catanzarese, 15 nel vibonese e 12 nel crotonese.  Due soli, Rende e Montalto in provincia di Cosenza, i comuni che superano i 15 mila abitanti e quindi potrebbe essere necessario il ballottaggio. Subito dopo le campagne elettorali entreranno nel vivo. L’attenzione degli osservatori politici è alta per quanto riguarda il cosentino non solo per il test di Rende e Montalto, ma anche di altri centri importanti quali Amantea, Acquaformosa, Amantea, Castiglione Cosentino,  Laino Castello, Longobardi e SAN DONATO DI NINEA.

Questa le liste per una Poltrona di Sindaco e la squadra della futura amministrazione che sarà chiamata a gestire il futuro del nostro Paese.

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ARU PAISI MIA

La Redazione

Bona jarnata paisà,
nda su periedu elettorale
c’é tantu “GHODIO” aru paisi PCCHI?

Questa foto dice tutto…

Fate un commento rivolto al futuro SINDACO…so che leggerà!!

Bona jarnata paisà,
nda su periedu elettorale
c'é tantu "GHODIO" aru paisi PCCHI?

commento :

 Già perché? Perché non collaborano tutti per far uscire San Donato dal suo immobilismo e farlo conoscere in giro? Puntare sul turismo!!! Paesi come il nostro ce ne sono pochissimi: posizione stupenda (da 900 mt di altitudine si vede il mare!!), vicinanza a due mari, sentieri di montagna splendidi (li ho fatti tutti quando anni fa erano stati segnati insieme ad amici!), aria e acqua e cibi che non trovi più in giro e non inquinati, rondini che volano a stormi!!!!! Meditate….

Rosa Alba Russo

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A Siddrata

La Redazione & Pasquale Giannnino

A Siddrata (piazza pricipale di San Donato di Ninea )

Camminavo per le vie deserte. Riconobbi gli odori e i sapori, quella gioia indescrivibile che sentivo da bambino ma anche le paure, e quel senso di ingenua timidezza che a volte rimpiango. Mi attardai sulla terrazza alla frescura delle piante. Un rottame carico di legna si inerpicava, una vecchia si affacciò sbirciando incuriosita, incrociò per un attimo i miei occhi… si ritrasse nella dimora; un cane malandato brancolava in cerca del padrone. Sollevai lo sguardo verso la nuda roccia e vidi le case che parevano affastellate come pietre, mi sovvennero i giorni di festa, i fuochi d’artificio, la banda, le bancarelle, i cantanti… e quella felicità che non ho più provato.

Quannu passavu pp’a Siddrata,

quatrashcuolu i na dicina d’anni,

mi paria na chiazza tanta granni,

chi pinzavu i ghessi a Roma o a Milanu.

E quannu trasiu jint’o bar,

quanti genti attuornu aru biliardu

ed ari tavulini, cch’i carti ’mmanu!

U misi agustu c’eranu i cantanti

e binianu a luntanu tutti l’emigranti.

Era na festa granni, c’eranu tanti genti

e ghia mi priavu ari vidi tutti cuntenti.

E quanti giuvini a quir’arboretti,

chiacchiariavanu e ridianu ara faccia d’e parenti!

L’atra vota, passannu pp’a Siddrata,

m’è paruta tanta ninna,

chi pinzavu c’aviu sbagliatu strata.

U bar era chiusu, on c’era cchiù nuddru,

e, sutta l’arboretti, duj viecchiarieddri

pinzavanu all’anni chi si portanu ’ncuoddru.

È uno stabilimento enorme, grigio e polveroso. Nei piani alti ci sono i laboratori e gli uffici: i dirigenti, le loro segretarie, gli impiegati a poco più di mille euro al mese, quelli a progetto… Non esistono titoli, ci si chiama per nome e si adopera il tu. A pian terreno ci sono i reparti di produzione. O, meglio, ciò che resta della produzione… Quelle sale fino a pochi anni fa erano gremite. Oggi sono pressoché vuote. Le usano i nostri padroni per organizzare delle adunate a cui partecipiamo tutti, “democraticamente” – dai top manager agli operai (i pochi rimasti) – mentre loro si collegano in videoconferenza, e ci illustrano dai megaschermi le strategie di mercato. “Dobbiamo diventare i primi!” ci dicono. “E questo comporterà dei sacrifici…”

È forte l’odore della fabbrica:

giunge fino ai piani alti.

È la polvere quotidiana

che mangiano padri di famiglia

per sorridere ai loro bambini.

È il sudore acre di giovani

che hanno rinunciato a sognare,

rifugiandosi in qualche bicchiere

o nelle illusioni del sabato sera.

È la bile di tanta gente

soggiogata all’infame ricatto

di un calcio nel deretano.

È un odore che si mischia

al fumo di cervelli assoldati

per oscuri giochi di potere.

È forte l’odore della fabbrica:

è un lezzo di schiavitù. Continua a leggere

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