Pasquale Gianninno& Luigi Bisignani
Camminavo per le vie deserte. Riconobbi gli odori e i sapori, quella gioia indescrivibile che sentivo da bambino ma anche le paure, e quel senso di ingenua timidezza che a volte rimpiango. Mi attardai sulla terrazza alla frescura delle piante. Un rottame carico di legna si inerpicava, una vecchia si affacciò sbirciando incuriosita, incrociò per un attimo i miei occhi… si ritrasse nella dimora; un cane malandato brancolava in cerca del padrone. Sollevai lo sguardo verso la nuda roccia e vidi le case che parevano affastellate come pietre, mi sovvennero i giorni di festa, i fuochi d’artificio, la banda, le bancarelle, i cantanti… e quella felicità che non ho più provato.
Quannu passavu pp’a Siddrata,
quatrashcuolu i na dicina d’anni,
mi paria na chiazza tanta granni,
chi pinzavu i ghessi a Roma o a Milanu.
E quannu trasiu jint’o bar, Continua a leggere