Avviso Comunale

Luigi Bisignani

Comune di San Donato di Ninea
A V V I S O :
comuneL’amministrazione Comunale informa che nell’ambito del Piano Nazionale di contrasto alla povertà e con riferimento alla Legge di Stabilità 2016- nella parte riguardante interventi normativi volti a sostenere i redditi delle famiglie – è stato emanato il Decreto 26 maggio 2016 (pubblicato nella gazzetta Ufficiale n. 166 del 18.07.2016) per l’avvio del SOSTEGNO INCLUSIONE ATTIVA (SIA).
Il Sostegno per l’Inclusione Attiva (SIA) è una misura di contrasto alla povertà che prevede l’erogazione di un sussidio economico alle famiglie in condizioni economiche disagiate, nelle quali siano presenti persone minorenni, figli disabili o una donna in stato di gravidanza accertata. Continua a leggere

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La castagna, un frutto nella storia

Luigi Bisignani con la  collaborazione di P.L.Nanni

Il castagno si trova allo stato spontaneo in un ampio areale della fascia climatica mediterranea e precisamente dalla Turchia ai Balcani, dall’Italia alla Francia, alla penisola iberica e sulle coste del Magreb, tuttavia, per lungo tempo rimase ai margini dell’attività economica. I greci inizialmente non ebbero neppure un nome per indicare la castagna in quanto la designarono una particolare specie di ghianda se non addirittura una sottospecie della noce.

Nelle Roma “caput mundi”, il primo a farne menzione fu Varrone – I° sec. a. C. – mentre nel secolo successivo, Plinio il Vecchio conosce già sette varietà coltivate, ma la scienza dietetica di allora continua a considerarla un “frutto selvatico”.
Dopo un altro secolo, Galeno riferisce che “ … sono le principali fra tutte le specie di ghiande: esse sole, tra tutte le specie di frutti selvatici, danno al corpo un nutrimento degno di memoria”. Continua a leggere

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Raffaele Bisignani, una persona da non dimenticare.

Luigi Bisgnani & Vincenzo Tiesi 

“Indimenticabili personaggi d’altri tempi”

bisignani-rafUn personaggio che è entrato nella memoria collettiva di San Donato di Ninea è senza dubbio il rag. Raffaele Bisignani.
E’ lui che ha dato alla storiografia locale un’impronta di ricerca attendibile cui tutti fanno riferimento.
Senza nulla togliere ad altri che si sono cimentati a costruire itinerari storici del paese, Raffaele Bisignani ha affrontato il discorso storico in modo scientifico e documentato.
E’ un merito che riviste specializzate gli riconoscono  e che per la popolazione sandonatese costituisce un vanto.
Nel mettermi a scrivere qualche riflessione sulla sua figura mi vien in mente  il suo amore per la ricerca e la sua premura nel rendere pubblici i suoi lavori, preoccupato del trascorrere veloce del tempo e convinto del detto latino “scripta manent verba volant” ( gli scritti restano, le parole volano). E’ stato un  instancabile ricercatore e studioso dei problemi sociali e delle tradizioni locali del paese e della Calabria. Continua a leggere

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La storia della Sagra…o Festa d’Autunno.

Luigi Bisgnani

Periodo Autunnale,periodo di CASTAGNE e da noi siamo arrivati alla XXVI edizione,

26 anni che si festeggia questo frutto  delizioso,26 anni che si porta avanti questa festa sempre con molto successo ,ma é vero come si dice da noi “u santu ghe passatu a festa ghe finita”.Peccato che dopo questi 3 giorni grandiosi non se ne parla più e si aspetta solamente la prossima edizione.Ma ci siamo mai chiesti il perché questa SAGRA non riesce a rilanciare il nostro piccolo sistema economico?.Mi sembra che merita una riflessione ,cosa ci apporta questa festa ?dopo 26 anni si potrebbe organizzare un convegno sui risultati del dopo festa.Sarebbe Bello che a questo convegno 2016 si parlerebbe di questi 26 anni passati ad organizzare questa bellissima festa e citare soprattutto “cosa apporta al paese”.

Qualche anno fa chiedevo in giro qualcosa sulle prime sagre e la nostra simpaticissima amica Rosetta Capolupo   mi fu di grande  aiuto…

La Sagra della Castagna a Festa d’Autunno”
Nel lontano 1991, l’allora sindaco di San Donato di Ninea, Geom. Pasqualino Esposito, ha la felice intuizione di istituire la Sagra della Castagna, lo scopo iniziale è quello di indire dei convegni, al villaggio scolastico, per conoscere il mal dell’inchiostro, una malattia che colpisce gli alberi ed in particolare il castagno.
001 La Sagra, partita quasi in sordina, solo dopo qualche anno, e precisamente nel 1997, acquisisce le caratteristiche attuali perché si pensò non solo di pubblicizzare la castagna, ma anche il nostro centro storico. Infatti, già da allora, nei magazzini, nelle legnaie, nei vecchi locali sono adibiti degli stand per vendere castagne, dolci fatti con le castagne e altri prodotti tipici locali. Con il passare degli anni, questa manifestazione cresce sempre più fino alla decima edizione, quando dietro consiglio di un giornalista RAI, cambia nome da Sagra della Castagna in Festa d’Autunno,

 

 

 

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La castagna di San Donato di Ninea

Luigi Bisignani

La castagna di San Donato

è ricercata per la sua fragranza e il sapore forte e asciutto. La castagna non solo a San Donato, ma anche in buona parte della Calabria, ha rappresentato, fino a non molti anni fa, l’alimento base per il sostentamento della popolazione, per l’elevato valore nutritivo; veniva usata anche come farina per la panificazione (il famoso Pane dei Poveri).

Ricca di zuccheri, offre un apporto calorico alla dieta alimentare di 199 calorie, per 100 grammi di parte edibile. Viene consumata arrostita (le caldarroste) o cotta in acqua leggermente salata ed aromatizzata con semi di finocchio e foglie di alloro.

È usata anche per la preparazione di dolci, tra i quali vari tipi di “castagnaccio”. E’ una delle maggiori risorse della comunità data anche la produzione notevole: gran parte del territorio è infatti coperto da questi alberi da frutto. Sostanzialmente troviamo tre qualità diverse di castagne: la “curcia”, la “riggiola” e la “nzerta”.

La “riggiola” è quella maggiormente usata per il consumo quotidiano, mentre la “nzerta”, castagna più grossa e lucente, e la “curcia”, sul tipo del “marrone” sono state orientate più al mercato industriale.

Da ricordare e da non perdere è la Sagra della Castagna (XXVI Festa d’autunno) che si tiene il primo fine settimana del mese di novembre (4-5-6 novembre 2016).

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A Giurgiulena

Luigi Bisignani

Dopo tantissime richieste ecco per voi la famosissima ricetta della leccornia sandonatese

A GIURGIULENA

Ingredienti : 700 g di semi di sesamo _ 400 g di miele _ 250 g di zucchero _ 230 g di mandorle tostate _

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PREPARAZIONE : Versare il miele in un tegame e farlo sciogliere a fiamma bassa. Quindi aggiungere lo zucchero mescolando continuamente. Quando la miscela raggiungerà il punto di ebollizione, aggiungere i semi di sesamo e le mandorle tagliate grossolanamente o tritate e fare cuocere, sempre a fiamma bassa e mescolando spesso, per il tempo necessario affinché i semi di sesamo prendano un colore ambrato e si amalgamino bene con gli altri ingredienti.
Terminata la cottura, versare il composto su di un piano di marmo unto d’olio o su carta forno e spianare rapidamente la cubbaita fino a fargli raggiungere uno spessore tra i 5 e i 10 mm. Infine dividere con un coltello la cubbaita in tanti rettangoli o rombi e lasciare
raffreddare a temperatura ambiente.

 

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Cùmu ghèramu: I vàcabbùnni.

Luigi Bisgnani

Il notro grande amico e fedele autore delle ricerche Storiche su San Danato Minucciu,
mi ha inviato una nuova ricerca che pubblico con molto piacere.

CULTURA

 

 

 I vàcabbùnni.

Abbiamo visto quali erano le durissime condizioni di vita del “popolo” durante il periodo feudale che, è bene ricordare,  è ufficialmente terminato nel 1806, con l’emanazione delle leggi abolitive promulgate dai francesi.

cultura-sandonatese.jpgE’ bene pure ricordare che, di fatto, il “dominio feudale” è cessato con la fine della seconda guerra mondiale.

Sulla questione qualche sandonatese della generazione precedente la mia, se ancora  in vita, potrebbe raccontarne delle belle a proposito di soprusi ed angherie consumate da galantuomini e notabili sandonatesi verso le “classi inferiori” specie quelle del proletariato.

Eppure la storia ci tramanda che non tutti i sudditi erano propensi a subire supinamente le prepotenze del baronaggio e taluno più animoso e coraggioso (“cùggjunùtuavèranu dìttu ì sàntunatìsi ì nà vòta”, trovava la forza di sottrarsi all’obbligo del lavoro ed al gravame dei servizi e si ingegnava per evitarli. Continua a leggere

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Esposizione :San Donato Ieri & Oggi

Luigi Bisignani

San Donato Ieri & Oggi ( un progetto che mi sta a cuore)

524758_496466790466534_1319548942_nVorrei organizzare,con il votro aiuto, una bella esposizione per ricordare il paese di IERI,un po del passato ,attraverso qualche foto che certamente avete nei vostri album,nei vostri cofanetti dei ricordi…vecchi mestieri,paese popolato,ritratti dei nostri antenati…

 

 

PARTECIPA PURE TU.

 

 

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Turdiddri,turdilli,scaliddri…

I “turdiddri” di San Donato di Ninea

Luigi Bisignani

Come si chiamano ? : Turdiddri,turdilli,scaliddri….aru paisi mia TURDIDDRI.

Come fare “u Turdiddru sandunatisi”?
moltissime persone mi hanno chiesto la preparazione di questa famosissima Delizia,ecco un po di spiegazione e la ricetta.

Questo tipo di dolce in realtà non ha nulla di dolce. Si prepara in tutte le feste paesane ed è caratteristico per la sua forma di otto intrecciato. La difficoltà della preparazione sta proprio nel realizzare questa forma particolare, mentre la ricetta in sè è abbastanza semplice. Per preparare l’impasto bisogna sbattere le uova in una ciotola con il sale e il lievito vanigliato.
Quando il composto sarà schiumoso, si deve setacciare la farina su una spianatoia e si deve impastare il tutto fino ad ottenere un impasto che non sia né troppo molle né troppo duro (se risulta molle si può aggiungere ancora un po’ di farina).
Si lavora l’impasto in modo energico per una diecina di minuti e poi si ricavano dei bastoncini abbastanza spessi che andranno

stesi fino a raggiungere una lunghezza di circa 50 cm (a forma di corda). Ora è necessario disporre di alcuni attrezzi per poter realizzare la forma di cui parlavo prima. Bisogna procurarsi un matterello di legno che abbia i bordi lisci e dritti abbastanza sottile (per capirci la stessa forma di un manico di scopa, ma più corto) e un pettine dei telai che una volta si usavano per tessere (probabilmente potreste trovarli nei mercatini di antiquariato).
A questo punto si intreccia il bastoncino di pasta di 50 cm intorno al matterello annodandolo ad un estremo del matterello e scendendo verso il basso fino a raggiungere metà matterello; ci si ferma puntando la pasta, si ricongiunge con l’estremo in alto da dove si è partiti e infine si torna direttamente al centro del matterello.
Tenendo ben stretta la pasta intorno al matterello si preme il tutto sul pettine e si dà la caratteristica forma schiacciata e sottile del turdillo. Bisogna appiattire e stendere bene la pasta altrimenti potrebbe risultare con dei punti interni un po’ duri quando andremo a gustarlo. Se la pasta dovesse attaccare al pettine bisogna mettere della farina.
Una volta formato il primo turdillo bisogna toglierlo dal matterello infilandolo ad esempio su mestoli di legno oppure su cucchiai; si può così procedere per formare gli altri turdilli. Una volta terminato tutto l’impasto, si fa riscaldare abbondante olio in un tegame capiente e si inizia a friggere i turdilli. Quando saranno ben dorati da entrambe le parti si tolgono dall’olio e si fanno asciugare su carta assorbente.
Come ho già detto non si tratta di dolci; in realtà sono ottimi per accompagnare un buon bicchiere di vino, comunque se siete golosi potrete passarli nello zucchero a velo quando sono ancora caldi.

Ingredienti :
6 uova, 1 bustina di lievito vanigliato (tipo Bertolini o pane degli angeli), ½ kg di farina, sale quanto basta e olio per friggere.

 

 

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Lutto Nazionale

CHIUSO PER LUTTO 

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