Qualche leggenda di Natale

Luigi Bisignani

Il Presepe.

   Il primo vero presepe della storia fu creato nella chiesa di Santa Maria Maggiore, a Roma. Questa usanza divenne così popolare che presto tante altre chiese vi aderirono.

Ognuna creava un presepio particolare ed unico. Le scene della natività erano spesso ornate con oro, argento, gioielli e piete preziose.
Anche se molto popolare tra le classi più ricche, questa opulenza era quanto di più distante dal signigificato della nascita di Gesù.
Dobbiamo il “nostro” presepe attuale a San Francesco d’Assisi, che nel 1224 decise di creare la prima Natività come era veramente descritta nella Bibbia. Il presepe che San Francesco creò nel paese di Greccio, era fatto di figure intagliate, paglia e animali veri.
Il messaggio era diretto, e poteva essere capito e recepito da tutti, ricchi e poveri.
La popolarità del presepe di San Francesco crebbe fino ad espandersi in tutto il mondo.
In Francia si chiama Crèche, in Germania Krippe, in Spagna e America Latina si chiama Nacimiento, nella Repubblica Ceca si dice Jeslicky, in Brasile si dice Pesebre, e in Costa Rica si dice Portal. Continua a leggere

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Comme eravamo : Àra Màdunnèddha nosta

Luigi Bisignani

 

 

I “poeti” sandonatesi hanno lasciato scritti su vari argomenti ma non rammento alcun componimento sul “sacro”.  Ritrovare una vecchia poesia dedicata alla Madonna mi ha stupito avendo coscienza che, verso la “Madre celeste”, la maggioranza dei  sandonatesi, nei lampi di rabbia, hanno avuto  espressioni sempre blasfeme, salvo pentimenti e richieste di perdono, nei momenti del bisogno, ma non mi risultava avessero scritto per devozione.

Il vecchio quaderno dove l’ho trovata è deteriorato e la parte dove era probabilmente annotata la madonna oggetto della dedica, risulta distrutta. Continua a leggere

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RICORDO DI UN EROE DIMENTICATO

Luigi Bisignani

 

 

Ho ricevuto e vi faccio parte di questo bellissimo racconto scritto  dal nostro Amico e Paesano GIACOMO TRINCHI,ne profitto per ringraziarlo per farci parte dei suoi bellissimi ricordi che secondo me ne ha ancora tanti…ed arricchiranno il nostro archivio storico.

RICORDO DI UN EROE DIMENTICATO

Oggi è il quattro novembre, il giorno in cui in tutta Italia si celebra l’Unita’ d’Italia e la giornata delle Forze Armate, quest’anno coincide anche con il centenario della traslazione del Milite Ignoto all’Altare della Patria. Oltre a tutto questo, L’Italia intende commemorare anche i numerosi giovani , chiamati alle armi, le cui vite sono state spezzate dagli orrori della guerra.
Oggi è anche un buon giorno per ricordare la breve storia , come breve fu la sua vita, di un giovane eroe, di origine Sandonatese, che si è offerto alla patria fino al sacrificio estremo.
Voglio ricordare il Capitano Antonio Monaco, Medaglia  d’Oro al Valore Militare nato  Cosenza nel 1910
A suo tempo noi Sandonatesi gli abbiamo  dedicata una piazza: PIAZZA  CAPITANO ANTONIO MONACO MEDAGLIA D’ORO  È la piazza che noi chiamavamo “u jardinu” . Era la piazza dove terminava la strada carrabile. una strada ancora sterrata come, a quell’epoca, lo erano quasi tutte le strade d’Italia. Su un lato di questa Piazza c’è, anche se in pessime  condizioni, il palazzo Monaco, il palazzo degli antenati del Capitano Antonio Monaco. Al primo piano, Il muro di facciata, per tutta la sua lunghezza, è abbellito da un terrazzo. La lapide della dedica è posta sotto il cornicione di questo terrazzo. Sulla stessa facciata, ma all’interno del terrazzo, vi sono le lapidi di due antenati del Capitano Monaco, di cui una ricorda il padre Colonnello Orazio Monaco.  Cosenza  ha intitolato al Capitano la nuova sede dell’Istituto Tecnico Industriale, considerato  uno  dei maggiori complessi scolastici del meridione.  L’Istituto lo ricorda annualmente in occasione della premiazione degli studenti più bravi e bisognosi grazie a un lascito voluto a questo scopo della famiglia Monaco. Continua a leggere

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Minuccièddhu bbì cùnta Stuòzzi ì stòria: Noi che nel medioevo

Luigi Bisignani
Noi, che nel medioevo…Parte seconda

 

 

Noi, che nel medioevo…Parte seconda (Minucciu)

…La famiglia Tonti, da mercanti avveduti, se hanno ottenuto ed accettato il “feudo” sandonatese, dovevano essere in possesso di buone informazioni sulla redditività dei “negozi” che si accingevano ad intraprendere.

Si presume che dalle attività su terre e casali che costituivano il “feudo” ricavassero abbastanza da poter almeno parzialmente “rientrare” dall’ammontare dei prestiti alla famiglia regnante, ciò desunto anche dal subentro nel “titolo feudale” da parte del figlio di Filippo, Jacopo, che ne continuò lo sfruttamento su popoli e territori.

Altri ricavi si ottenevano ricorrendo all’impiego dei reclusi, in quei tempi obbligati al lavoro, quindi manodopera a costo zero destinata a lavori pesanti, fra i quali l’attività estrattiva e lo sfruttamento del bosco.

Per le attività manifatturiere certamente è stata coinvolta la popolazione locale, almeno nella coltivazione di canapa, lino e ginestra e nell’allevamento del baco da seta, tutte attività regolarmente sottoposte ad esazione.

È probabile che i Turdo-Tonti nel territorio sandonatese abbiano messo piede raramente perché, al pari degli altri “baroni”, erano obbligati a risiedere nella capitale del regno. Continua a leggere

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Minuccièddhu bbì cùnta Stuòzzi ì stòria Noi, che nel medioevo….

Luigi Bisignani

 

 

Minuccièddhu bbì cùnta Stuòzzi ì stòria;

La storia che segue è frutto di lunghe ricerche, delle quali rendo conto nella bibliografia. È anche il riepilogo di vari episodi accaduti nelle “terre sandonatesi” ed in quelle viciniori e la storia documentata di come terre e popolazioni calabresi sono state oggetto di vessazioni e sfruttamento.

Tutto era stato raccolto in un opuscoletto pubblicato in Pistoia nel 2016, quale omaggio alla terra in cui sono nato ed alla città che mi ha ospitato per oltre un quarantennio. Buona lettura.

“Minùcciu”

Noi, che nel medioevo….

[storie e vicende di alcuni pistoiesi (e delle loro imprese economiche) nella Calabria angioina del XIV secolo].

Dopo oltre un quarantennio di “convivenza” ed

approssimandosi il momento di trasferirmi altrove,

grato alla città che mi ha accolto ed ospitato, ad essa dedico

questa breve ricerca su episodi di “storia minore”, dai quali

emerge un antico quanto esile legame tra Pistoia ed il piccolo centro nell’appennino calabro-lucano nel quale affondano le mie origini.

Pistoia, anno 2016

Domenico “Minùcciu” BUONO Continua a leggere

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La castagna di San Donato: la“curcia”, la “riggiola” e la “nzerta”

Luigi Bisignani

La CASTAGNA di SAN DONATO DI NINEA

E ricercata per la sua fragranza e il sapore forte e asciutto. La castagna non solo a San Donato, ma anche in buona parte della Calabria, ha rappresentato, fino a non molti anni fa, l’alimento base per il sostentamento della popolazione, per l’elevato valore nutritivo; veniva usata anche come farina per la panificazione (il famoso Pane dei Poveri).

Ricca di zuccheri, offre un apporto calorico alla dieta alimentare di 199 calorie, per 100 grammi di parte edibile. Viene consumata arrostita (le caldarroste) o cotta in acqua leggermente salata ed aromatizzata con semi di finocchio e foglie di alloro.

È usata anche per la preparazione di dolci, tra i quali vari tipi di “castagnaccio”. E’ una delle maggiori risorse della comunità data anche la produzione notevole: gran parte del territorio è infatti coperto da questi alberi da frutto. Sostanzialmente troviamo tre qualità diverse di castagne: la “curcia”, la “riggiola” e la “nzerta”.

La “riggiola” è quella maggiormente usata per il consumo quotidiano, mentre la “nzerta”, castagna più grossa e lucente, e la “curcia”, sul tipo del “marrone” sono state orientate più al mercato industriale.

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Programma completo Festival d’Autunno a San Donato di Ninea

Luigi Bisignani

Programma Completo

MARTEDÌ 26 OTTOBRE

 Sala degli Stemmi della Provincia di Cosenza

 Ore 11.00 – Conferenza stampa con tavola rotonda
“Il Patrimonio culturale e rurale nella valorizzazione delle comunità interne e di Montagna”

VENERDÌ 29 OTTOBRE

 Centro storico – Ostello della Gioventù

 Ore 16.00 – Inaugurazione festival
A seguire Autumn School: presentazione contest “Racconti di Comunità d’Alta Quota”

Workshop digital storytelling
(Per partecipare è obbligatorio iscriversi inviando una e-mail a sandonatofestival@gmail.com entro il 27 ottobre 2021) Continua a leggere

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Presentazione della nuova edizione del Festival d’Autunno di San Donato di Ninea

Luigi Bisignani

Martedì la presentazione della nuova edizione del Festival d’Autunno di San Donato di Ninea.

COSENZA : 24/10/2021 :Si terrà martedì 26 ottobre alle ore 11.00 presso la Sala degli Stemmi della Provincia di Cosenza la presentazione della nuova edizione del Festival d’Autunno di San Donato di Ninea giunta alla sua trentesima edizione.

Oltre alla presentazione del programma del festival che si terrà dal 26 ottobre al 7 dicembre la conferenza stampa sarà anche l’occasione per confrontarsi sul tema di questa edizione “Il patrimonio culturale e rurale nella valorizzazione delle comunità interne e di montagna”.

Parteciperanno Franco Iacucci – Presidente della Provincia; Jim Di Giorno – Sindaco di San Donato di Ninea; Angelo De Maio – Vicesindaco di San Donato di Ninea; Spingola Giovanna – Assessora ai servizi sociali e Pubblica Istruzione del Comune di San Donato di Ninea; Raffaele Alcide Riga – Presidente del Touring club Cosenza; Maurizio Rodighiero – Presidente dell’Accademia del Magliocco;  Lina Pecora – Consigliere Nazionale Ordine Agronomi e Forestali e Antonio Blandi – direttore artistico e progettista culturale. Modera Francesco Cangemi.

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Minùcciu bbì cùntadi : Stuòzzi ì stòria

Luigi Bisignani

Ho ricevuto e come sempre ho un’immenso piacere a farvene parte  e farvi passare un po di tempo con la storia paesana.

 

 

Minùcciu bbì cùntadi : Stuòzzi ì stòria

Questo studio, titolo originario “E’ successo un ‘48”, è estratto dal volume “Ninaja” pubblicato in Pistoia nel 2014 per i tipi Il Papyrus.

Negli anni 1647/48, il regno delle due Sicilie, fu al centro di moti popolari, contro la reggenza spagnola che, gravava i regnicoli, con imposte tributi e tasse, tali da aver ridotto alla fame, gli strati più bassi della popolazione ed impoverito anche talune di quelle classi sociali, che godevano di relativa agiatezza, tutti danneggiati da dazi e gabelle, su qualsiasi genere di prodotto. I più colpiti erano i prodotti destinati all’alimentazione, fra i quali la frutta, genere sul quale, la popolazione della capitale, campava in tutti i sensi, producendola commerciandola e mangiandola. Anche San Donato era gravato da tasse, tributi e gabelle di imposizione spagnola, come può meglio ricavarsi dal capitolo a questo argomento dedicato. Continua a leggere

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La Sagra…Festa d’Autunno…Festival D’Autunno.

Luigi Bisignani

Periodo Autunnale,periodo di CASTAGNE e prodotti CASARULI e da noi siamo arrivati alla XXX edizione,

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

“Malgrado la pausa forzata  dello scorso anno dovuta alla pandemia da Covid, ritorna finalmente l’evento più atteso da tutti e con tantissime e piacevoli novità,la XXIX  in bianco si riparte alla grande.

30 anni che si festeggia questo frutto  delizioso,30 anni che si porta avanti questa festa sempre con molto successo ,ma é001 vero come si dice da noi “u santu ghe passatu a festa ghe finita”.

Dopo tanti anni ,29,se si esclude l’anno covid, mi chiedo ancora a cosa sono serviti questi convegni,certo a portare qualche personaggio al paese e passare qualche ora a discutere,ma dopo? NIENTE…
SI DEVE CAMBIARE FORMULA,QUEST’ANNO FORSE E QUELLA BUONA ?

SECONDO ME SI DEVE AVVICINARE IL PRIVATO A QUESTO EVENTO E FARNE UNO DEGLI ATTORI PRINCIPALI E NON SPETTATORE E COMMERCIANTE  PER TRE GIORNI.(So che guadagnero tante critico ma lameno moi esprimo).
Il privato deve promuovere i propri prodotti con i suoi derivati e farli conoscere durante la festa  ma continuare a farli vivere anche dopo la festa e LAVORARLI SUL POSTO.
L’AMMINISTRAZIONE CON I SUOI CONSIGLI,LA REGIONE E L’EUROPA CON I CONTRIBUTI POSSONO AIUTARE.
Oggi abbiamo un’amministrazione giovane e competente,cari privati e produttori ,fatevi aiutare hanno tantissime idee e competenze che potrebbe essere la soluzione di un vero rilancio economico per il paese.

Molti si  chiedono, perché aver combiato ancora il nome dell’evento?
Non saprei spiegarvi la ragione del nuovo battesimo da SAGRA a festa D’AUTUNNO a  FESTIVAL D’AUTUNNO.non conosco la vera ragione,ma spero e mi auguro che sia la volta buona.

Secondo il mio umile parere direi che oggi promuovere un solo prodotto non basta,certo la castagna é una ricchezza e si deve continuare a promuovere, ma si debbono promuovere tutti i prodotti « CASARULI PAESANI CON SUOI DERIVATI »,che sono tanti  e meritano di farsi conoscere,ed in più penso che ormai non si debbono solo vendere direttamente 3 giorni l’anno, ma si debbono LAVORARE SUL LUOGO ED ESPORTARLI,NE SIAMO CAPACI DOBBIAMO FARLO. Continua a leggere

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