Luigi Bisignani
San Donato di Ninea 03-Agosto 2023:Presentazione del libro Il melograno non mente di Maria Polidoro
Si è tenuta ieri pomeriggio nella Sala Consiliare del Comune, alla presenza del Sindaco, Jim Di Giorno, il vice sindaco, Angelo De Maio, l’assessore Giovanna Spingola e il consigliere, Ernesto Cucci, un nutrito numero di partecipanti, la presentazione del libro della D.ssa Maria Polidoro, Il melograno non mente.
Il caloroso benvenuto del Sindaco e la consegna di una targa all’autrice per l’impegno profuso per la comunità sandonatese, ha segnato l’avvio dell’incontro. Hanno fatto seguito i ringraziamenti alle persone intervenute, al Sindaco stesso, all’Assessore Giovanna Spingola per il grande contributo nell’organizzazione dell’evento, all’Amministrazione Comunale tutta, il ricordo dell’amato Dott. Luigi Salvo, da parte di Maria.
Da subito l’autrice ha delineato un’atmosfera non formale, ma di chiacchierata, di condivisione di un tempo sereno, piacevole, seduti tutti in cerchio attorno a una piantina di melograno, come attorno a un antico braciere.
All’inizio, l’autrice ha raccontato la storia di come il libro è nato. Era tempo di COVID, un tempo di incontenibile paura, un tempo in cui era necessario volgere particolare attenzione a se stessi, all’ascolto del proprio corpo, dice Maria, perché è nell’ascolto del corpo che ci si mette in contatto profondo con il proprio Sé, sorgente autentica di orientamento e di senso. E di un nuovo orientamento e senso, c’era molto bisogno in quel momento. L’idea del libro nasce proprio dall’ascolto del corpo attraverso le intensificate pratiche di meditazione di consapevolezza che Maria condivide via zoom con gruppi che conduce da molti anni congiungendo la psicologia occidentale e le filosofie orientali e quelle dell’antica Grecia.
Intuisce che, come sempre, la creatività può essere feconda risposta allo sgomento, al dolore di questo momento. Scrivere, dipingere, compagni di sempre, tornano, ma ora devono portare non soltanto risposte di senso, ma anche sorriso, leggerezza, gioia. Dunque, fiabe e con protagonisti gli animali. A questi ultimi sente di dover conferire un particolare rispetto, date le tristi condizioni in cui sono allevati, allo sfruttamento, allo sterminio, cui sono sottoposti. La mortificazione, aggiunge Maria, non è soltanto dell’animale esteriore, ma forse anche di quello interiore, quella parte primordiale, pulsionale in noi che mette in connessione con la saggezza della natura, che occorre integrare altrimenti può divenire causa di seri disturbi psichici. Ricostruire l’arca, dunque, fuori e dentro di noi.
Durante la scrittura, inaspettatamente, dice Maria, la fantasia si va ad intrecciare con la realtà, realtà che coincide con un segmento di storia familiare che ha l’avvio dal trasferimento della famiglia da San Donato a Rocca di Papa, uno dei Castelli Romani. Nasce il racconto del dolore della separazione, ma anche della forza che caratterizza le generazioni della sua famiglia, come quella della gran parte delle famiglie di questa terra. E’ una forza che, in particolare, anima la madre che mai abbandona lo spirito potente del mondo contadino da cui proviene.
La voce di San Donato attraversa tutto il libro con i suoi riti, le sue feste, luoghi, nomi, canti, valori. Fa coro con quella degli animali che si fanno portavoce di sentimenti, pensieri, destini umani. Sono gli animali del Podere Ippolita, Podere che la madre di Maria ha voluto fortemente costruire nel paese ospitante, per continuare a vivere in fedeltà alla propria natura e nel grande amore per la natura.
Durante la presentazione, Giovanna Spingola, i piccoli Nicola e Giuseppe hanno letto con grande partecipazione le storie di Lucio, il serpente amico, quella de Il sorcio Palla e la talpa che imparò a ridere, La cinciallegra e il visitatore, comunicando efficacemente il saggio spirito che li caratterizza.
Gli interventi di Franco Spingola e Maria Cucci che hanno già letto il libro, affettuosi, profondi, sottolineano la grande importanza assegnata nel testo, ai valori della tradizione, cultura, sandonatese, importanza che tutti coloro che sono stati costretti ad emigrare, hanno tenacemente portato nel cuore dispiegandola nella più ampia replicazione possibile. Non facendola morire. Hanno osservato ancora la rilevanza data nel libro al vivere semplice, essenziale, al grande rispetto, amore, per la natura.
La scrittura de Il melograno non mente, aggiunge verso la conclusione Maria, le ha dato sorriso, gioia, ma soprattutto, ha accresciuto in lei il sentimento di gratitudine per la sua famiglia, in particolare, sua madre e le sue zie, per avere visto, in una vita costellata di perdite, malattie, grandi difficoltà, ogni ferita come feritoia di nuove possibilità, di crescita, sempre all’insegna della fiducia, della speranza. Gratitudine ancora per aver fatto delle loro esistenze un costante dono, semenza di bene per l’oggi e il domani. E’ cresciuta in lei la gratitudine per la propria terra, terra che ha spinto all’esilio, ma ha donato a ciascun figlio, uno zaino pieno di buoni semi da portare nel mondo, far germogliare, fiorire.
L’augurio finale di Maria è quello che ogni lettore del libro possa vivere la stessa leggerezza, luce, gioia, vissuti da lei nello scriverlo, possa accrescere i sentimenti di rispetto per filo d’erba, acqua, cielo, di armonia, pace, amore per ogni creatura.
E l’amore per la vita, ogni creatura, è ancora l’invito che si trova nelle struggenti parole a commento del libro lasciate dal Dott. Luigi Salvo, che Maria legge alla fine.
Con un Viva la vita, conclude il Dott. Salvo, lo stesso inno ripete Maria, e che il battito della vita possa tornare a risuonare forte nel cuore del suo paese, di San Donato.
Giovanna Fiore
2 commenti
Complimenti a tutti di cuore.
Conosco il bel libro di Maria. Sono molto contenta che San Donato di Ninea lo abbia accolto con tanto calore: è da lì che tutto è partito. Complimenti all’autrice e agli Amministratori che hanno saputo comprendere il valore del libro.
Maria Pia Santangeli