Luigi Bisignani
Ho ricevuto e vi faccio parte di questo bellissimo racconto scritto dal nostro Amico e Paesano GIACOMO TRINCHI,ne profitto per ringraziarlo per farci parte dei suoi bellissimi ricordi che secondo me ne ha ancora tanti…ed arricchiranno il nostro archivio storico.
Oggi è il quattro novembre, il giorno in cui in tutta Italia si celebra l’Unita’ d’Italia e la giornata delle Forze Armate, quest’anno coincide anche con il centenario della traslazione del Milite Ignoto all’Altare della Patria. Oltre a tutto questo, L’Italia intende commemorare anche i numerosi giovani , chiamati alle armi, le cui vite sono state spezzate dagli orrori della guerra.
Oggi è anche un buon giorno per ricordare la breve storia , come breve fu la sua vita, di un giovane eroe, di origine Sandonatese, che si è offerto alla patria fino al sacrificio estremo.
Voglio ricordare il Capitano Antonio Monaco, Medaglia d’Oro al Valore Militare nato Cosenza nel 1910
A suo tempo noi Sandonatesi gli abbiamo dedicata una piazza: PIAZZA CAPITANO ANTONIO MONACO MEDAGLIA D’ORO È la piazza che noi chiamavamo “u jardinu” . Era la piazza dove terminava la strada carrabile. una strada ancora sterrata come, a quell’epoca, lo erano quasi tutte le strade d’Italia. Su un lato di questa Piazza c’è, anche se in pessime condizioni, il palazzo Monaco, il palazzo degli antenati del Capitano Antonio Monaco. Al primo piano, Il muro di facciata, per tutta la sua lunghezza, è abbellito da un terrazzo. La lapide della dedica è posta sotto il cornicione di questo terrazzo. Sulla stessa facciata, ma all’interno del terrazzo, vi sono le lapidi di due antenati del Capitano Monaco, di cui una ricorda il padre Colonnello Orazio Monaco. Cosenza ha intitolato al Capitano la nuova sede dell’Istituto Tecnico Industriale, considerato uno dei maggiori complessi scolastici del meridione. L’Istituto lo ricorda annualmente in occasione della premiazione degli studenti più bravi e bisognosi grazie a un lascito voluto a questo scopo della famiglia Monaco.
Mio padre aveva conosciuto, giovanissimo, Antonio Monaco proprio a casa sua. Era militare a Roma e aveva beneficiato di una licenza e, al ritorno a Roma, un parente della famiglia Monaco gli affidò un pacco da portare al Colonnello Orazio Monaco ed proprio in questa occasione che conobbe il giovane Antonio.
Sempre da mio padre appresi che Antonio aveva altri due fratelli : Fausto e Guido.
Fausto Monaco, anche lui militare, arrivo’ al grado di generale ed è stato il direttore dell’ dIstituto Geografico Militare.
Un terzo fratello, Guido era nel settore dell’amministrazione e fu Direttore Amministrativo dell’Università CA FOSCARI di Venezia.
Sempre mio padre, che in seguito, aveva anche lui visto e sofferto gli orrori di una guerra scellerata, voluta da uomini scellerati, non perdeva l’occasione di raccontare l’eroico sacrificio del giovane Capitano Antonio Monaco.
Chi scrive, ormai vecchio e con i conseguenti malanni che porta la vecchiaia non può fare altro che dedicare il suo tempo a leggere e fare ricerche in genere, ed in particolare, su ciò che riguarda San Donato, il mio amato paese. Del Capitano Monaco sapevo solo della sua famiglia e del su eroico sacrificio sul campo di battaglia. Dedicai, perciò, una ricerca per trovare altre notizie sul suo conto.. La ricerca mi fornì tante notizie che appresso sintetizzo nelle più importanti.
Antonio Monaco, finite le scuole medie, venne avviato agli studi militari come l’altro fratello, Generale Fausto Monaco, Finiti gli studi della scuola militare di Roma, divenne allievo del l’Accademia di Fanteria e cavalleria di MODENA e ne uscì con il grado di sottotenente. Successivamente frequentò la scuola d’applicazione di fanteria a Parma. Terminati gli studi fu assegnato al secondo reggimento Bersaglieri con sede in Roma. Nel 1940 fu promosso capitano e gli venne affidato il comando della terza compagnia del secondo reggimento bersaglieri cui si sentiva molto legato. Con la sua compagnia partecipò ai fatti bellici di kani Delvinachi nel corso dell’attacco alla Grecia. La sua compagnia operava in montagna in una zona strategica e, mantenere quella posizione, sarebbe stata utile per la salvezza del secondo reggimento bersaglieri che operava nella zona. I suoi superiori gli ordinarono di tenere la posizione a qualsiasi costo e Lui rispondeva con orgoglio che non avrebbe mai lasciato la posizione.
Si trovò a combattere contro un nemico di forze molto superiori alle sue ma riuscì sempre a respingere i numerosi attacchi. Guidava personalmente i suoi uomini all’attacco contro il nemico dando loro esempio di coraggio e sprezzo del pericolo, incitava i suoi soldati a tirare fuori l’orgoglio e il coraggio di uomini e di soldati e combattere in difesa della Patria. Durante un ennesimo attacco al nemico, una pallottola assassina stroncò la sua giovane vita, aveva appena 30 anni!!!!! Fu decorato di medaglia d’oro alla memoria con la seguente motivazione:
Medaglia d’oro al valor militare – nastrino per uniforme ordinaria Medaglia d’oro al valor militare
«Comandante di una Compagnia Bersaglieri dislocata a difesa di importantissima posizione, teneva testa per due giorni a forze molto superiori, respingendole più volte con contrassalti condotti personalmente. Ai superiori che lo invitavano a resistere ad oltranza, rispondeva fieramente che Egli ed i suoi uomini avrebbero dimostrato di saper difendere la posizione fino all’ultimo sacrificio. Mentre in piedi sotto l’infuriare del fuoco, incitava i suoi alla resistenza, suggellava con la morte gloriosa la sua eroica azione di Comandante e di soldato.»
— Quota 1129 di Kani Delvinaki (Fronte greco), 18-19 novembre 1940[1]
Noi Sandonatesi gli abbiamo dedicato la piazza, ma è sempre rimasto u “Jiardinu”, abbiamo posto una lapide a ricordo e poi c’è ne siamo dimenticati e, negli indirizzi, scriviamo ancora “Piazza Giardini” È da qualche anno che manco da San Donato e l’ultima volta che ho visto la lapide, dava segni di invecchiamento e in parte coperta da qualche cespuglio di erbacce che di solito crescono nei muri delle case abbandonate. La feci pulire da un mio dipendente. Come sarà adesso? E poi mi chiedo e vi chiedo: Abbiamo mai pensato ad una commemorazione del Capitano Antonio Monaco? Abbiamo mai pensato di dedicargli una corona? Questo poteva essere fatto in contemporanea nel corso della cerimonia del 4 novembre quando commemoriamo la Giornata delle Forze Armate e i caduti di tutte le guerre, abbiamo mai pensato a ricordarlo nel giorno della nascita o della morte?
Miei cari concittadini da oggi, meglio tardi che mai, facciamo qualcosa che onori degnamente questo eroico soldato che ha offerto la sua giovane vita alla nostra Patria e per la nostra Libertà. I nostri figli sanno del Capitano Antonio Monaco? Questa breve storia l’ho scritta sopratutto per i giovani che ne tengano memoria per poterla tramandare ai loro figli.
E’ con l’onore e l’orgoglio di appartenere alla comunità di San Donato, che dico ai miei concittadini e a chi di dovere, di risvegliare l’ onore e l’orgoglio, innati in noi, ma momentaneamente assopiti: NON DIMENTICHIAMO GLI EROI!!!!ONORIAMOLI E RICORDIAMOLI SEMPRE PERCHÉ IL LORO RICORDO NON VADA PERDUTO.
Spero che questo mio modesto scritto venga benevolmente accolto e si ricordi questo giovane Eroe insieme agli altri soldati scritti sulla lapide, posta sul monumento ai caduti di tutte le guerre e quei soldati che hanno partecipato alla spedizione in Russia e non sono più tornati ne si hanno avuto loro notizie.
Sento il dovere chiedere scusa ai parenti per qualche errore commesso per qualche dimenticanza o inesattezza e, se li saprò, sarà mio impegno correggere e pubblicare. Saluto tutti i Sandonatesi e tutti gli amici che, attraverso Facebook, si uniscono a me nel ricordo del Capitano Antonio Monaco .
5 commenti
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Grazie Giacomo
Mi hai commosso con il racconto sul capitano Monaco e sulle Tue considerazioni che apprezzo e condivido
Sono fiero ed orgoglioso di esserti amico
Grazie di cuore da chi , come Te , ama il Suo paese natale.
Nella speranza di tempi ed uomini migliori un affettuoso saluto
Fiorino Cerchiaro
Grazie di cuore Giacomo.
Per chi come me ha indossato, amandola, la divisa, è un orgoglio sentir parlare così di chi giovanissimo ha immolato la propria vita per la Patria.
Un caro saluto.
Giovanni Benincasa
Carissimo amico Fiorino
Ti ringrazio per il tuo bel commento sul racconto del Capitano Monaco e ti ringrazio dei tuoi apprezzamenti di stima sul mio conto e di godere della tua stima e della tua amicizia cose che mi gratificano e mi onorano.
Amicizia cominciata in tempi lontani da quando entrai nello studio di un giovane medico all’inizio della sua carriera, amicizia che ne la lontananza ne il tempo hanno mai scalfito. Un affettuoso abbraccio.
Giacomo
Carissimo Giovanni apprezzo molto il tuo bel commento e ti ringrazio. Un caro saluto.
Giacomo
In realtà non erano 3 i fratelli ma 9, lo so perché questa è la storia del fratello di mio nonno, Manlio Monaco.