LA CHIESA DEL CARMINE

Luigi Bisignani

LA CHIESA DEL CARMINE

Sto chiedendo dapertutto e da tanto tempo una foto di questa « CHIESA»,LA CHIESA DEL CARMIE,MISSIONE  IMPOSSIBILE ma  grazie a Giacomo oggi conoscerete un po della sua storia.

RIBADISCO ANCORA IL MIO APPELLO “CERCO UNA FOTO DELLA.CHIESA DEL CARMINE,MOLTI SANDONATESI CHE SI TROVANO LONTANO,SAREBBERO FELICI DI VEDERLA,GRAZIE MILLE.

Giacomo racconta e ci scrive:
OGGI è il mio compleanno e ringrazio tutti gli amici di Facebook e non. Ho ritenuto opportuno  scrivere un ricordo sulla Chiesa del Carmine, l’unica chiesa di cui non esistono notizie. È anche l’occasione per chiedere a tutti di intervenire sl mio scritto, correggerlo, aggiungere se avete altri ricordi e fare di tutto affinché il suo ricordo non vada del tutto perduto. Ringrazio e saluto l’amico Luigi Bisignani  che mi chiese se avevo qualche foto e, non avendola, gli dissi che avrei scritto qualcosa basandomi sempre su vecchi ricordi
‘Nnanti a chiazzetta sorgeva “a Chiesia da Madonna do Carminu”.
Mentre per le altre Chiese di San Donato Vi  sono notizie sufficienti sulla  loro fondazione, sullo stile e altro, sulla Chiesa del Carmine non esiste nessuna notizia e, nonostante  le mie ricerche,  non sono riuscito a trovare nessuna notizia per stabilire  in quale anno sia stata costruita, se abbia subito modifiche o restauri. È solo basandomi sui miei ricordi, e spero di non sbagliare, che posso scrivere qualcosa su questa Chiesa.
L’unica cosa che sono riuscito a sapere da un quasi centenario che esisteva là Confraternita del Carmine costituita da ragazze vestite di bianco che seguivano la processione con in testa dei cesti infiorati dove ognuno deponeva la sua offerta per i poveri. Le Confraternite furono create intorno alla metà del 1700. Basandomi su questa data potrei dire che la Chiesa esistesse fin dal 1700 oppure costruita intorno a quegli anni. Questa è un’ipotesi ma mancano altri elementi per averne la certezza.
Oggi, della Chiesa, è rimasto solo il muro perimetrale sinistro con uno spessore  di un metro e più. A ricordo della vecchia chiesa, sul muro di fronte è stata ricavata una piccola nicchia con dentro una statuina della Madonna.  Per la sicurezza dei fedeli che vi si recano a pregare, è stata posta una ringhiera in ferro. Lateralmente  è stata posta una lapide di ringraziamento a tutti i Sandonatesi che hanno contribuito alla realizzazione di tale ricordo e, affiancata a questa, è  stata rimessa la vecchia lapide in marmo dedicata all’emerito Sacerdote Don Nicola Marini che prima era all’esterno della Chiesa.
La vecchia Chiesa di estendeva dall’inizio di via Fiume che porta alla “Spilungura” fino alla roccia sopra la quale è stato costruito un piccolo locale come risarcimento del danno al sig. Gesualdo Panebianco per la perdita del locale che si trovava sotto il pavimento della Chiesa e dove aveva la macelleria.
La vecchia Chiesa aveva una facciata semplice è sufficiente a contenere il portone d’ingresso. Era sovrastata dal campanile, che si elevava poco sopra le altre strutture e coperto con una cupola a vela. In cima era sistemata la campana e, in fine, terminava con una croce in ferro. Questa struttura , misurata dal piano stradale alla punta della croce, era mediamente alta una trentina di metri. Dico “mediamente” perché  la strada, che era in pendenza le altezze erano variabili.
Il  portone d’ingresso era frontale all via Carmine . Per chi scendeva da Piazza Giuggiolo (ora Piazza Pucciani), il portone lo aveva diritto di fronte.  Per entrare in Chiesa  bisognava passare  dal vano sotto la cupola. In questo ingresso vi era il terminale della fune per suonare la campana , l’altro capo, salendo lungo la cupola, andava a legarsi a una barra eccentrica posta sulla campana. Tirando la corda ne produceva l’oscillazione e , quindi, il classico “din don”  Per entrare in Chiesa bisognava passare dal vano coperto dalla cupola. La Chiesa era  ad una sola navata con copertura in legno a vista. Era un chiesa povera, senza sfarzo, non aveva decori, pitture. ma semplicemente  pareti  intonacate rusticamente. Non vi erano panche per sedersi. Lungo le pareti longitudinali c’erano due gradoni dove la gente poteva sedersi. Durante il novenario , in tanti, portavano la sedia da casa.
In fondo c’era l’Altare, sopraelevato rispetto al resto del pavimento, con la nicchia e dentro la Statua in legno della Madonna di epoca incerta.
Sul muro longitudinale destro, unico muro libero, si aprivano tre finestre che davano luce e aria all’interno della Chiesa.
Gli unici elementi di rilievo che l’abbellivano era la balaustra, in unica fusione in ghisa, che separava la  zona dell’altare da quella del pubblico.
Dal soffitto pendeva un enorme bellissimo lampadario a gocce di cristallo di rocca
Sul piccolo coro sopra l’ingresso vi era un un organo a canne , nel complesso era di colore del cielo ma aveva alcuni particolari riccamente intagliate e lavorate a foglia d’oro.
Dietro l’Altare, dalla parte sinistra, vi era un piccolo vano sotterraneo che fungeva da sacrestia  e dove si conservavano gli indumenti sacri riccamente ricamati.
A un certo momento,  la cupola, incominciò ad essere interessata da una lesione che l’attraversava da una parte all’altra quasi a dividerla a metà. Non ci si fece caso perché era sottilissima  ma, col passare del tempo, la lesione si aprì sempre di più fino a far penetrare la luce all’interno e incominciò ad interessare anche le altre strutture. Venne chiusa al culto. Successivamente, dopo un’ispezione del Genio Civile, il Prefetto emanò l’ordinanza di demolizione che venne eseguita tra la fine degli anni 50 e i principi degli anni 60..
La sua campana è stata utilizzata per la cappella di Sant’Antonio dopo che è stata restaurata. Non si è mai saputo dove siano finiti il meraviglioso lampadario, l’organo e i pannelli in ghisa.
Questo è tutto ciò che i miei ricordi mi permettono di raccontare. Perdonatemi qualche mancanza o imprecisione. Sarebbe utile se qualcuno dei Sandonatesi sapesse qualcosa in più e così, mettendo insieme i pezzi,  potremmo ricostruire con maggiori particolari la Chiesa del Carmine. Ringrazio e saluto tutti i miei concittadini e gli amici di Facebook .

 

 

 

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1 commento

    • Giacomo Trinchi il 26 Settembre 2021 alle 16 h 10 min
    • Rispondi

    Sarei felice anch’io di rivedere una foto della chiesa

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