Luigi Bisignani
Conoscete tutti questo acquedotto ? l’Abatemarco? dove si trova e quando é stato costruito? a cosa serve?
Ho cercato di rispondere a tutte queste domande con questo articoletto tratto dalla sede della SORICAL.Costruito tra gli anni 70/80 dalla ex Casmez, oggi è gestito dalla Sorical che sta mettendo in esercizio il tampone della Galleria Mula, un’infrastruttura unica nel suo genere
LA GALLERIA ABATEMARCO DI VALICO DEL MONTE DELLA MULA IN CALABRIA. Opera di presa di acqua potabile
La galleria di valico del Monte della Mula, progettata dall’Acquedotto Cosentino per trasferire verso Cosenza acque sorgentizie del fiume Abatemarco, è stata realizzata negli anni 1978/’83 con finanziamento della Cassa per il Mezzogiorno. Scavo e rivestimento della galleria, lunga 6,4 km, vennero eseguiti con fresa scudata a piena sezione (TBM). Nel corso dei lavori si incontrò una tratta acquifera con portata molte volte superiore a quanto previsto in progetto.
L’imprevisto, grazie a tempestive decisioni dei Promotori dell’opera ed alla efficienza della Impresa esecutrice, si mutò in risorsa con la costruzione di opere atte a garantire una ingente e permanente fonte idropotabile per Cosenza.
Acquedotto Abatemarco
L’acquedotto Abatemarco è il più grande e complesso degli schemi idrici affidati alla gestione della So.R.I.Cal. Attraversa per oltre 60 km alcune delle aree geologicamente e morfologicamente più tormentate dell’intero territorio calabrese. Le elevatissime pressioni di esercizio e l’instabilità dei versanti attraversati lo rendono sovente soggetto a rotture con interruzioni dell’esercizio. I due centri di utenza più rilevanti (le Città di Rende e Cosenza) sono posti al termine del suo lungo sviluppo subendo in tal modo ogni perturbazione dell’assetto funzionale dello schema. L’attivazione della condotta di raddoppio nei 25 km del tracciato terminale, insieme alla progressiva attuazione di alcune importanti varianti al tracciato, impostate su aree di maggiore stabilità, in uno all’applicazione dei più moderni dispositivi di regolazione automatica e telecontrollo stanno finalmente elevando gli standard di affidabilità operativa dell’acquedotto.
Le sorgenti
Nelle selvagge valli rocciose del Parco Nazionale del Pollino, un gruppo di sorgenti di eccezionale abbondanza e purezza: la Favata Alta, la Favata Bassa, e la sorgente Nascejume, la più ricca e stabile fra le sorgenti degli acquedotti calabresi. Sollevate da un potente sistema di pompaggio le copiose portate raggiungono l’imbocco della Galleria di valico della Mula un lungo tunnel rettilineo di oltre 6 km nel cuore della montagna con più di 1000 m di copertura rocciosa.
Il Tampone della Galleria Mula
Lungo il percorso, grandi portate d’acqua scaturiscono dalla volta della galleria. Due porte stagne isolano un tratto di 1300 m l’acqua risale fino a un’altezza di 30 metri riempiendo la galleria e le fratture della roccia e creando un grande serbatoio sotterraneo: il Tampone della Galleria Mula. Un’opera unica al mondo, con una importante funzione di riserva e stabilizzazione idraulica che, dopo decenni di inutilizzo, Sorical sta finalmente avviando. Allo sbocco della galleria, sul versante ionico, l’altra ricca sorgente, Mezzafiumina, si immette nell’acquedotto.
Bellissima spiegazione in questo video :
il Video dell’Abatemarco : clicca sul titolo per vedere il filmino.
5 commenti
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Gli anni della “dipenta” sono stati gli ultimi anni d’oro di San Donato
Lavoro benessere e prosperità.
Finita l’opera è rimasto lo scempio davanti all’ingresso della galleria che fruttò il premio “Attila” al sindaco di allora , diciamo il Nobel per chi ha massacrato la natura e le sue bellezze ……..
Oggi la natura si sta riprendendo quanto a lei è stato tolto…..intemperie e scarsa manutenzione hanno creato e creano frane….a mezzafiumina non si arriva più se non da Policastrello .
Come sempre abbiamo dato tanto e ricevuto poco o niente.
Peccato,pochi commenti per un soggetto molto importante.
Vero Gigiotto
Peccato
Una sana dialettica e una critica costruttiva fa crescere una comunità
Avevamo l’oro trasparente……le chiare fresche e dolci acque ora ci restano.. frane e dissesti ….speriamo in un’intervento delle autorità competenti
Saluti
Autore
speriamo e lo auguro per il bene del nostro territorio
cordiali saluti
Lontano dalla nostra comunità, fin da giovanissimo, ho vissuto i cambiamenti intervenuti nel corso degli anni in maniera onirica. Non mi rendevo conto di quanto avrebbero potuto incidere nel tessuto sociale di San Donato. Oggi leggendo quest’articolo ed essendo in visita al paesello ho cercato qualche risposta che non è arrivata. L’unica cosa che sono riuscito solo a percepire intuitivamente che probabilmente la motivazione di tutto questo è stato un generalizzato disinteresse sia nei confronti del territorio che riguardo al benessere della collettività residente. Dispiace tanto perchè a San Donato non c’è solo piano di lanzo, ci sono altre zone di cui si potrebbe beneficiare allo stesso modo e che si potrebbero raggiungere anche con viabilità non troppo invasive. Cordiali saluti