Luigi Bisignani..Vuoi aiutare il giornale? -->
Il nostro PAESE é veramente sfortunato,penso che dopo aver letto ,mi darete ragione.Mi piace condividere tutto quello che conosco e leggo sul nostro Paese,a cosa servirebbe se non si tramanda?
Seconda parte :SANTO CRISTOFARO ….CIAFFANTE…Licastro-Votraci
Periodo durante il quale l’abitato doveva spostarsi nella zona denominata SANTO CRISTOFARO
A quei tempi questa zona di Santo Cristofaro era pianeggiante,non esisteva il profondo burrone che ora si vede.Allora si poteva raggiungere in pochi minuti la località « COMMENTO » e « PIANO DI GALLO »,camminando in pianura.L’avvalamento oggi esistente ha origine da PINO PULEDRU e con il nome VALLONE DI SAN DONATO,si estende nel territorio ;le acque che vi scorrono,lambendo il lato est del centro abitato,vanno nel fiume Occido.Data la estesa zona di displuvio,le acque durante le pioggge raggiungevano piene considerevoli,che hanno determinato una vasta frana che minacciato e minaccia i fabbricati sovrastanti.Tale frana divenne una vera minaccia intorno al 1840.
Si ricorda,infatti,che in seguito ad una violentissima pioggia(alluvione 1848),la piena del torrente fu spaventevole e scavo una voragine nella quale precipitarono parecchie case,tra cui,quella di un certo Ciaffante (ARA SPILUNGURA).Due mura della casa del Ciaffante sono tuttora in piedi sul ciglio del burrone.Ancora oggi si sente raccontare la vicenda del Ciaffante,che mentre dormiva,verso le ultime ore della notte,precipito con la casa nella voragine,Si ricorda che ,in una pausa del famoso temporale,si sentivano le grida disperate del povero Ciaffante,i vicini accorsero per rendersi conto dell’accaduto e videro il Ciaffante aggrippato ad una roccia e chiedeva aiuto e stremato dalle forze,gridava che non poteva più resistere a lungo.Gli fu risposto e promesso aiuto,ma quando arrivarono alle luci dell’alba trovarono il poveretto già cadavere.Il burrone rimase per decenni senza alcun riparo.I lavori di consolidamento vennero eseguiti il 26-11-1955,ma tutto cio non valse a scongiurare definitavemnte il pericolo.
In due occasione i sandonatesi hanno pensato di abbandonare l’attuale sede per far ritorno nella prima sede di origine,verso la pianura.
La prima volta in seguito ad un terremotodel settembre 1905,che aveva distrutto o lesionato quasi tutte le case del paese,l’amministrazione comunale,con atto deliberative,del 6 maggio 1906 chiede alle autorità competenti di trasferire l’abitazioni in zona più sicura,il 9 luglio 1908 il governo accolse la richiesta,ma non si sa per quail ragioni il trasferimento non venne mai attuato.
La seconda volta,a seguito dell’alluvione dell’autunno 1953,che aveva provocato dei crolli e delle frane,aggravati dai temporali dell’ottobre1955,ed anche per la caduta di massi staccatsi dalle coste della Terra.L’amministrazione dell’epoca con il consenso di tutta la popolazione e della stampa(Giornale d’Italia,giornale del mezzogionrno,cronaca di calabria,il mattino ,L’unità ed altri,adotto con il voto favorevole di tutti i consiglieri presenti,la deliberazione del 16-10-1955 ,con la quale chiese al governo lo spostamente dell’abitato in altra zona.e,se cio non fosse stato possibile di rendere l’abito sicuro ed abitabile,tutte le richieste vennero accolte.Tra il 1956 ed il 1958, dopo diverse prove da parte di geologi della cassa del mezzogiorno ,venne scelta la nuova zona : LICASTRO-VOTRACI.successivamente vennero assegnati i primi fondi ed iniziarono i primi lavori fondamentali.Nel 1968 venne emanata la legge n 437 ed il relativo DM nel 1970 che indicano le caratteristiche degli allogi,la modalità ed i criteri di costruzione.
Sorsero cosi nella zona scelta le prime case dei privati con il contributo dello stato o costruite dallo stato ed assegnate ai cittadini avendo diritto,alla fine degli anni 60 e agli inizi delgli anni 70,pero venne meno l’interessamento di chi era preposto all’amministrazione comunale,non per mancanza di impegno ma perché non condivideva la scelta operata oltre 15 anni prima,e quindi gli stanziamenti di fondi dimuinirono sempre più, fino a provocare il fermo delle opere di costruzione,agli atti del comune non risulto un provvedimento di rinuncia allo spostamento dell’abitato,risulta invece che un’amministratore comunale di sua iniziativa,e percio commettendo un abuso,protesto a nome dei sandonatesi presso la cassa del mezzogiorno per la spesa inutile,secondo lui, che stava affrontando.la cassa non fece altro che dirottare altrove i miliardi già previsti per l’abitato di San Donato. Peccato,Peccato,veramente PAESE sfortunato !!!!
Fonte :Monaco 1987- Campolongo 1913- Bisignani, Buono Domenico 2014.
Segue…
3 commenti
No. Secondo me gente poco lungimirante.
Caro Giovanni solo politica da sacchetta ed amici di merenda
Solo una grande sfortuna
Avere costretto i migliori ad andare via
…….meno intelligenze ….meno fastidi
E così si è perpetuato il triste abbandono e la deriva verso la completa sparizione
Cordialmente