Luigi Bisignani tratto da “La Voce Cosentina ”
Cosenza, folle enormi di giovani in partenza con i vari bus che da Cosenza raggiungono le tante città del Nord.
Sui social ha fatto tanto scalpore le foto pubblicate di una Piazza Autolinee stracolma di giovani accompagnati dai loro genitori pronti con i loro bagagli a prendere il Pullman per ritornare, finite le feste natalizie, nelle città dove sono andati a lavorare. Centinaia i ragazzi che affollano i tantissimi Bus che da Cosenza raggiungono tutte le città del Nord. E su tali immagini che riflettono il triste e sempre più pressante fenomeno dell’abbandono della propria terra tutti a condannare una classe politica che viene ritenuta, a giusta ragione, l’artefice principale di un clamoroso fallimento economico e sociale che conduce i ragazzi a compiere l’unica scelta possibile, quella di andarsene per poter coronare i sogni della loro vita in territori dove il merito e l’impegno ancora rappresentano un valore positivo.
Valori che in Calabria e a Cosenza sono oramai difetti enormi e simili alla peste o al colera. Ma sorge comunque una domanda spontanea. Come è possibile che tali personaggi politici così screditati ed odiati dal popolo poi nelle urne siano in grado di avere sempre migliaia di voti ed essere sempre eletti da decenni e decenni e quando si candida qualcuno che non è parte integrante della politica cialtrona prende sempre pochissimi voti e non viene mai eletto? Come è possibile che i calabresi poi nell’urna alla fin fine votano sempre i loro carnefici? Come è possibile che la politica vincente sia sempre quella delle solite famiglie che anche quando candidano i propri rampolli riescono a raccogliere tanti e tanti voti? Possibile che chi vota determinati personaggi non sappia chi sono?
La risposta è semplicissima.
Il livello di corruzione, di lecchinaggio, di sudditanza rende mille volte più colpevole il popolo che i politici. Il politico vive di potere, di comando, arricchendo se stesso e la propria famiglia, garantendosi l’impunità totale e, quindi, in ultima analisi persegue un suo obiettivo con freddezza e lucidità. Ma quale obiettivo persegue quel padre che con il figlio costretto ad emigrare ancora vota quei personaggi che hanno costretto il figlio ad emigrare? Come è possibile che questo ceto politico abbia ancora un seguito così vasto, così numeroso. In Calabria non è mai emerso un movimento dal basso, non ha mai avuto fortuna nessuna lega del sud, o movimento meridionalista di qualsiasi natura. Hanno sempre vinto i partiti di potere, soprattutto quelli più notoriamente corrotti densi e colmi di corruttori.
L’unico voto vincente è sempre stato il voto di scambio, poi il voto con le promesse false ed oggi il voto della follia. Perché solo la follia più condurre un calabrese ad andare nell’urna e votare ancora personaggi che hanno ridotto la Calabria sul lastrico e che hanno confezionato tutte le condizioni per una prossima e definitiva morte demografica. Solo la follia può giustificare quello che oramai è ingiustificabile. Il vassallaggio, il lecchinaggio, l’assurdità nel credere ancora a false promesse mentre la Calabria muore, mentre i giovani vanno via, mentre i posti di lavoro si perdono giorno dopo giorno e l’assenza di qualsiasi segnale di risveglio, di ribellione, di cambiamento, di voler voltare pagina non è più giustificabile se non con una assurda, inspiegabile, malsana follia collettiva. Questa la miseria di una Calabria infame…