Luigi Bisignani
Sul net si trova di tutto,ma quello che mi colpisce di più é quando si parla del mio paese.
La signora Pepponia Pommis,amica della nostra paesana ed amica Rachele Cozzarelli,ha saputo descrivere ,in un modo maestoso e semplice, la vista maestosa che ha avuto guardando dalla finestra del castello Panebianco,(castello che ho avuto la fortuna,finalmente di visitarlo qualche anno fa e ne ringrazio ancora Rachele)una descrizione unica per i nostri tetti,le nostre tegole il titolo dice tutto: La finestra sull’infinito,un borgo che merita tanto .
“Tanti anni fa , ho avuto modo di visitare un piccolo paese “San Donato di Ninea “, ospite dell’amica Rachele Cozzarelli e famiglia. Rimasi incantata, catturata dalla bellezza del paesaggio, dall’immensità dei tetti e del verde che circondava il piccolo borgo , fu tanta l’emozione che provai, e scrissi questi versi, oggi , ci sono ritornata e a distanza di tempo, credo che quei versi abbiano bisogno di essere coccolati, accompagnati da qualche scatto fotografico…. buona serata” !
AFFACCIARSI SULL’INFINITO
Il paesaggio
man mano che si sale
è quello delle fiabe,
gli occhi si stancano
sono quasi accecati,
smarrirsi nel verde,
fra le rovine
di un vecchio casale
aggrappato alle rocce,
fra le distese
interminabili dei tetti
che spaziano nel infinito.
Il respiro si smorza
e il cuore gonfio dal battere forte
sembra esplodere dal petto.
La finestra sul infinito
respinge ogni pensiero
lanciando la mente
verso viaggi immaginari,
saltella qua e là sui vecchi tetti
il borgo si anima di vita
allontanando il passato
come se questo
soffocasse il sorgere del sole.
Si ode il vociare di gente sconosciuta,
si annusa il profumo di cibi prelibati.
La castellana sul l’uscio della porta
conversa distratta,
mentre il miagolare dei gatti
diventa una nenia
che abbraccia l’imbrunire della sera.
Si riparte
un ultimo sguardo
verso l’immensità del cielo
per portare via
uno scorcio, una stella,
e poi …
continuare nel sonno
il cammino nel infinito.
Cordiali saluti Pepponia Pommis
1 commento
Maestosamente bella e attinente, peccato che come sempre al termine dell’Estare rimanga spopolato.