Luigi Bisignani
La castagna di San Donato
è ricercata per la sua fragranza e il sapore forte e asciutto. La castagna non solo a San Donato, ma anche in buona parte della Calabria, ha rappresentato, fino a non molti anni
fa, l’alimento base
per il sostentamento della popolazione, per l’elevato valore nutritivo; veniva usata
anche come farina per la panificazione. Ricca di zuccheri, offre un apporto
calorico alla dieta alimentare di 199 calorie, per 100 grammi di parte edibile. Viene consumata arrostita (le caldarroste) o cotta in acqua leggermente salata ed aromatizzata con semi di finocchio e foglie di alloro.
È usata anche per la preparazione di dolci, tra i quali vari tipi di “castagnaccio”. E’ una delle maggiori risorse della comunità data anche la produzione notevole: gran parte del territorio è infatti coperto da questi alberi da frutto. Sostanzialmente troviamo tre qualità diverse di castagne: la “curcia”, la “riggiola” e la “nzerta”. La “riggiola” è quella maggiormente usata per il consumo quotidiano, mentre la “nzerta”, castagna più grossa e lucente, e la “curcia”, sul
tipo del “marrone” sono state orientate più al mercato industriale.
Da ricordare e da non perdere è la Sagra della Castagna che si tiene il primo fine
settimana del mese di novembre (7-8-9 novembre 2014)