Luigi Bisignani
La Balia…La Nutrice…a Mammana.
Si trattava dell’«altra mamma» che allattava un neonato, diventando così, un vero e proprio componente della famiglia.
Nei secoli scorsi in Calabria era molto diffuso, tra le donne, il mestiere della “Mammana“.
Le Mammane erano cercate dalle famiglie che avevano subìto la morte delle giovani madri durante il parto, o perché la puerpera era impossibilita ad allattare perché soffriva di una determinata malattia, o perché semplicemente i suoi seni non avevano prodotto latte.
Nelle famiglie più agiate ricorrevano alla nutrice per ragioni puramente estetiche: la donna che aveva appena partorito, poiché assidua frequentatrice dei salotti aristocratici, non poteva rischiare che il suo seno si afflosciasse davanti agli occhi delle sue amiche altolocate.
Generalmente la donna che veniva scelta come nutrice aveva diritto a tre pasti completi al giorno perché era importante che si mantenesse in salute, alla biancheria pulita e a una paga giornaliera di una lira. Riceveva regali sia per il compleanno del bambino, sia per quello proprio.