Luigi Bisignani
Che cosa sarebbe un mondo senza donne?
Sarebbe come una notte senza luna né stelle, una giornata senza sole,
un arcobaleno senza colori, una bocca senza sorrisi o un respiro senza aria.
Le donne non sono il sesso debole,
ma fragili e malati sono coloro che non le rispettano, non le amano, non le proteggono, che si permettono di maltrattarle,
picchiarle ed arrivano addirittura a violentarle o peggio ancora ad ucciderle, prima psicologicamente e poi fisicamente.
Che la festa delle donne non sia solo una data sul calendario, bensì iniziamo a far sì che lo sia tutti i giorni, come meritano.
L’origine della Festa dell’8 Marzo risale al 1908, quando un gruppo di operaie di una industria tessile di New York scioperò come forma di protesta contro le terribili condizioni in cui si trovavano a lavorare.
Lo sciopero proseguì per diverse giornate ma fu proprio l’8 Marzo che la proprietà dell’azienda bloccò le uscite della fabbrica, impedendo alle operaie di uscire dalla stessa.
Un incendio ferì mortalmente 129 operaie, tra cui anche delle italiane, donne che cercavano semplicemente di migliorare la propria qualità del lavoro.
“Mimosa”
Si svegliò
inebriando con il suo profumo l’ormai noioso inverno.
Quell’inverno invidioso
che soffiava il suo gelo per offuscarne
la dolce e meravigliosa anima.
Mimosa chiese aiuto al suo sole
ed ebbe i suoi capelli
adornati da tante goccioline dal colore giallo divino
Mimosa implorò le sue stelle
ed ebbe il mese del freddo per fare esplodere il suo cuore annullandosi donò tutto il suo candore.
Illuminata da tutte le costellazioni ebbe Vita.
Fu donna
divenne moglie
divenne madre
divenne figlia
divenne amante
divenne compagna
Conobbe le pene
l’indiscreminazione,
conobbe l’amore
complicato
complesso
facile
difficile.
Mimosa, radiosa, tolse dagli alberi quel velo di bianco
coprendoli col suo colore di gialle corolle brillanti,
adornando come collane quei rami intrecciati
ormai sofferenti.
Mimosa danza estasiata,
felice non chiede….
Immersa nei suoi silenzi…
aspetta…
Urla la sua rabbia…
con sorrisi di disperazione…
Attende qualcuno che sciolga i suoi nodi di corde
ramificate dentro di lei.
Attende chi sfiora le sue guance…
provocando quel rossore e quel tremolio che lei avverte
con quel sentimento , sofferto
richiamando il suo AMORE…..
Ferraro Caterina
Angelo sereno