Luigi Bisignani
Il ritorno dell’emigrante.
Tempo di ritorno. L’emigrante affronta il lungo viaggio che lo riporterà per qualche giorno nel luogo che ha lasciato da molti anni, in cerca di fortuna e possibilità. Non è solo ad affrontare questo viaggio spazio-temporale, lo accompagnano i ricordi e la nostalgia della sua terra. E’ carico di aspettative, ben presto deluse dal duro impatto con la realtà: non riconosce i luoghi della sua infanzia, cambiati e devastati dall’inesorabile passaggio del tempo; le persone che incontra gli sono estranee, dei visi curiosi che lo osservano con sguardo indagatore.
Perfino le case, fatiscenti e disabitate, gli rinfacciano la sua lunga assenza. Le osserva cercando di ricordare chi le abitasse in passato, solo volti dai lineamenti sfocati dall’oblio.
La vegetazione incolta riafferma i suoi diritti di proprietà a discapito del freddo cemento che si sbriciola in modo inesorabile. L’irreversibile decadenza è già iniziata e l’emigrante comprende che non ci sarà futuro per quei luoghi, solo una lenta e crudele agonia.
Non ritrova i profumi provenienti dalle cucine sandonatese.Quei profumi che sfuggivano allegramente dalle finestre e porte sempre aperte,molte,moltissime sono chiuse,ricordi di profumi e rumori UNICI.
Resisterà solo l’immagine che conserva indelebile nella memoria: una miriade di luci soffuse all’imbrunire della sera, un cielo violaceo che avvolge una lunga distesa di abitazioni dolcemente arroccate sul pendio della montagna e, poi, la luce più intensa, la più dolorosa da abbandonare la sua casa.con la tristezza al cuore e preparare di nuovo la PARTENZA. Ciao PAESE MIO.
1 commento
Ogni volta che torno a San Donato penso
di ritrovare tutto come era negli anni della mia gioventù: mi aspetto di vedere gli stessi visi e le case aperte, con le famiglie sedute fuori sulla strada, che una volta ci salutavano al nostro arrivo. Quando riparto mi dico: non torno più, voglio solo i miei dolci ricordi!! Ma poi……