La Redazione
La sorte sembra veramente accanisrsi sul nostro paese!!
Spostare la sede comunale all’edificio é veramente la morte accellerata della parte superiore del paese.
Ecco la Proposta del commisario che decide di spostare l’edificio storico senza l’accordo del paese o degli amministrati visto che non c’é ne sono…un commissario nominato, in attesa dell’elezioni del 2014, puo decidere da solo una tale operazione?Chiedere l’avviso della popolazione é il minimo che si puo fare, un “REFERENDUM” con il quale i SANDONATESI possono almeno esprimersi. Ecco le prove della decisione presa da una sola persona!!
Nuova sede comunale (clicca QUI per leggere la proposta ed azione già approvata )
E la richiesta di revoca di tre paesani:
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A parer mio, lo spostamento o meno della sede comunale è l’ultimo dei problemi che afflige San Donato di Ninea!
Sia che resti nell’attuale sede, o che venga trasferito in C/da Cutura presso l’ex plesso adibito a scuole elementari, non cambia il fatto che il destino di San Donato di Ninea (come del resto anche dei paesi montani del circondario) è oramai segnato.
Cerchiamo di risolvere qualche problema, invece di aumentarli!!!
Penso che questo.. sia uno dei tanti…e va risolto!!! ognuno usa i mezzi che ha a disposizione chi ha idee si faccia avanti!!!
È veramente una doccia fredda, non mi sarei mai aspettato che una persona messa al guida della nostra comunità pro tempore e per superare, diciamo così, un vuoto politico avrebbe assunto tale decisione di così rilevante importanza per la comunità. È vero, la posizione è scomoda da raggiungere e ne so qualcosa personalmente poichè giorno 19 settembre scorso mi sono dovuto recare alla casa comunale per consegnare una lettera. Pur avendo un ginocchio con una ciste interna ed una lesione del menisco ho lasciato la macchina in piazza sellata e piano piano sono arrivato fin lassù senza fastidi ne tentennamenti ne profferire alcuna cattiva parola o pensiero per il dolore che soffrivo. La stessa strada l’ho rifatta in discesa con il dolore che si faceva ancora più vivo e sono andato da mia sorella scendendo e salendo tutte le gradinate e il pensiero che il nostro comune fosse a dir poco scomodo non ha nemmeno sfiorato la mia mente. Tutto questo l’ho sopportato e sono convinto che moltro altro sopportano i nostri vecchietti che vi abitano, ma siamo anche convinti che lì risiede la nostra storia e se vengono abbandonati quei luoghi ne perdiamo la memoria. E comunque, anche spostando la casa comunale in contrada Cutura, per chi ha casa all’interno del paese nulla cambia, quelle salite e quelle discese insieme alle gradine, vecchio o giovane, deve continuare a percorrerle, a meno chè non si abbandoni tutto perdendo come innanzi detto, la memoria. Per quel che può contare, mi dispiace sono desolato.Al mio paese invio il mio più sincero in bocca al lupo. Giovanni Benincasa
Voglio aggiungere anche un’altra mia preoccupazione. Cosa ne sarà del vecchio stabile della casa comunale? C’è già un programma che vedrà la struttura protagonista di altre storie, oppure è destinata allo sfascio? In genere in questi casi si prevede il futuro di quanto viene abbandonato. O no? Farà la fine di palazzo Monaco?
Dal mio umile punto di vista di chi ha vissuto in prima persona, seppur per breve periodo all’interno di quel palazzo, lo spostamento della sede non è l’ultimo dei problemi,e non deve essere visto come di maggior o minor priorità rispetto ad altre questioni, ma semplicemente come un problema, è pertanto essere affrontato contemporaneamente a tutto il resto,poichè nè pregiudica,nè rallenta nè ostacola l’eventuale impegno profuso verso altre questioni. Probabilmente in altri posti una cosa del genere neanche sarebbe presa in considerazione, ma io invito tutti coloro indifferenti e/o insensibili alla questione a soffermarsi un momento a riflettere. Il rischio è realmente quello di aggiungere degrado al degrado.Si provi ad andare di sabato o domenica nel centro storico per notare la differenza rispetto a quando il Municipio è aperto. So perfettamente che lo scenario che si ha di fronte è ugualmente desolante ma per lo meno dal lunedi al venerdi si avverte quella sensazione,che la vita,seppur minima sia presente, e quella sensazione è di conforto e ci si auto-convince anche se la speranza affievolisce sempre di più giorno dopo giorno, che finchè anche l’ultima attività non avrà abbassato definitivamente la saracinesca e finchè l’ultimo giovane non avrà fatto definitivamente la valigia un bagliore seppur fioco e quasi impercettibile in fondo al tunnel si continua a vederlo anche se solo immaginarlo. Per il resto che vi siano mille difficoltà da affrontare non ci piove, l’altro giorno con un amico ci siamo messi a contare quanti di noi fossero andati via nell’ultimo anno/anno e mezzo e siamo rimasti sbalorditi nell’appurare che solo ed esclusivamente nella nostra cerchia di amici più ristretta ed intima di età compresa dai 21 ai 24-25 anni fossimo in 11. Aldilà dei colori politici e delle considerazioni personali qualunque amministrazione si sussegua,chiunque essa sia, non potrà dare nell’immediato o nel giro di 1-2-3 anni risposte positive e concrete in merito a emigrazione, disoccupazione, lavoro ecc ecc, inutile prendersi in giro quando dai dati istat emerge che dalla regione lombardia l’unica macchina produttiva italiana oltre il 30% degli under 35 emigrano all estero, la disoccupazione giovanile nel mezzogiorno si attesta attorno al 55%, quando il debito pubblico tocca nuovi record ogni giorni,quando i cassaintegrati hanno superato i 3 milioni, quando 2000 attività chiudono quotidianamente e quando in america si rischia il cosiddetto “shutdown” e vorrà dire fallimento se non verrà approvato un aumento del tetto del debito con ripercussioni su tutto il mondo. Finiremmo con il fare la solita retorica mentre un problema come quello del comune non è un progetto a lungo termine ma bensì immediato bastano l’impegno e soprattutto la volontà. So che è difficile non essere pessimisti e rassegnati soprattutto negli ultimi tempi.Ora immaginiamo di avere due famiglie all’interno di due casi pericolanti che rischiano di crollare da un momento all’altro. Una di queste famiglie è ormai rassegnata al fatto che quella casa dovrà cadere e quindi resta inerte al suo interno in attesa che crolli e di rimanere schiacciata sotto il peso delle macerie. L’altra famiglia invece anche se sa che quella casa da un momento all’altro cadrà,spera prima che ciò accada di poter un giorno vicino o lontano riuscire a sistemarla, e nel frattempo continua a lottare e a sistemare quella tegola che il vento porta via per evitare che gli piova in testa, a sistemare gli spifferi, a pulirla nonostante sia fatiscente e degradata per non abbandonarla del tutto. Ecco questo è San Donato bisogna scegliere se assumere un atteggiamento di rassegnazione ed aspettare la sua fine o se nella speranza che un giorno si possa intervenire sulle fondamenta e sulla struttura portante nel frattempo armati di perseveranza a pragmaticità provare a sistemare il sistemabile. Beh non so voi ma io vado a prendere la scala e tento di salire sul tetto a sistemare la tegola.
Ciao Luigi! Brevemente ti voglio raccontare una storia in merito al lavoro che non c’è. Io da circa un anno, dopo 47 anni, ho terminato il mio pellegrinaggio lavorativo e mi sono stabilito in via definitiva a Terranova da Sibari, dove i giovani come voi si trovano ad affrontare le stesse probblematiche in fatto di lavoro. Comunque in questo periodo ho avuto sentore di alcune iniziative di alcuni giovani professionisti che per rimanere nel loro paese si sono attivati nel campo dell’informatica ed alcuni di loro, sempre pochi per la verità, sono riusciti ad inserirsi positivamente nel campo e senza sostegni governativi, regionali o altro e la conferma l’ho avuta alcuni giorni addietro quando ho letto la locandina di un giornale calabrese appesa avanti all’edicola paesana. Era scritto che uno di loro addirittura è rientrato dall’estero. A volte bisogna aver la voglia di rischiare e lo si può fare solo quando si è giovani e di questi periodi è necessario farlo per evitare appunto il rischio di rimanere con un pugno di moshe tra le mani, oppure si rischia l’eterna insoddisfazione per aver abbondonato luoghi a cui a prescindere si è legati. Un caro saluto. Giovanni
era ora che arrivasse,un uomo con le palle che decidesse autonomamente senza interferenze,di dx o sx di questa o quella famiglia per quei tre voti che ti fanno vincere le elezioni .non posso che essere d ‘accordo con qualcuno che i problemi di s.donato sono altri e non l’ubicazione della sede comunale ,non sono a sindacare se la decisione e giusta o sbagliata ma e ora di smetterla di nascondere gli interessi personali della vendita del caffe o del kilo di pasta , tanto chi deve andare a prendere il caffe o la frutta ci va lo stesso ma questi signori della petizione anno amministrato fino al’altro giorno se siamo ridotti cosi e grazie anche a loro.tanto in qualsiesi posto viene ubicato la sede comunale ci sara senpre qualcuno svantagioto,se qualche amministratore del passato a usato dei finanziamenti publici per ristruturare la nuova sede comunale e giusto che oggi vada usata.piu tosto che litigare con il commisario perche non si lotta per il ripristino dei servizi sociali, ed assistenza agli anziani visto che in altri paesi limitrofi funziona in modo che qualche giovane riesca ad avere un contributo per sopra vivere al suo paese.
Ciao Giovanni, il tuo discorso lo sposo in pieno ma tante volte la spregiudicatezza e il coraggio dovuti all’età devono andare di pari passo con le aspirazioni e gli obiettivi che uno si pone indipendentemente dall’anagrafe e tirar le somme di conseguenza (CAPISCI A ME)… Un caro saluto.
al sandonatese innanzitutto la ringrazio per avermi dato del signor, cercherò di essere breve e conciso seppur il dono della sintesi non mi appartiene. sul discorso delle decisioni autonome non mi addentro sono talmente presuntuoso che non accetto i consigli figuriamoci le interferenze di terzi e credo non sia rivolto a me. per quanto riguarda il discorso dei problemi di san donato sono altri ho ampiamente detto la mia possiamo sorvolare. sul tornaconto personale non vedo dove sia il mio quindi sorvolerei anche su questo, per il tentativo di tentar di celare discorsi economici credo abbia preso un abbaglio, infatti come si evince chiaramente dalla missiva protocollata nero su bianco lo spostamento avrebbe anche ripercussioni economiche su molte delle attività presenti in quella porzione di territorio quindi scopre l’acqua calda. per il fatto che lo spostamento non incida sugli esercenti provi ad esempio ad andare a disquisire con luchino che ha investito molto nel tentativo di poter rimanere a san donato aprendo un attività nella parte che probabilmente sarà la più colpita se cio’ avverrà e chieda se la presenza o meno incida e se in qualche modo potrebbe essere la causa principale di un eventuale chiusura. Lei si firma un sandonatese, e quindi le chiedo:non crede che i sandonatesi dovrebbero tutelare quelle quattro attività rimaste sul territorio o invece vogliamo spingerle giù per il precipizio? sul fatto che i signori della petizione hanno amministrato fino a ieri come darle torto. ma se San Donato è ridotto come lei dice, la colpa non vorrà farmi credere che è mia che ho ricoperto la carica di consigliere alla mia prima esperienza politica all’età di 21 anni per 2 anni appena,passati per la maggior parte in ricorsi al tar e al consiglio di stato ed ad sopportare e tentar di tenere uniti e far ragionare malpancisti che un giorno si e l’altro pure minacciavano di far cadere la maggioranza fin quando non l hanno fatto realmente? La responsabilità che mi prendo è quella di aver fatto parte di un progetto che è fallito prima di giungere al suo compimento e prima di portare a termine quanto sino a quel momento iniziato e lo faccio con estrema tranquillità e sincerità senza nascondermi dietro un dito. Per altre insinuazioni e questioni sulle condizioni del paese che vengono da lontano e che risalgono chiaramente ad un periodo anteriore, le rinvio nuovamente al mittente. Direi di chiuderla qua per evitare toni e discorsi da campagna elettorale che non servono ne a lei ne tantomeno a me. Sul discorso di litigare con il Commissario, non so cosa significhi per lei litigare ma per come la vedo io quella è una richiesta fatta da cittadini che agiscono anche per conto di oltre 500 cittadini che al loro tempo sottoscrissero una petizione contro lo spostamento il tutto in un clima di serenità e di rispetto delle istituzioni e soprattutto in modo pacifico legittimo e democratico.Avevo promesso di essere sintetico mi perdonerà se mi sono dilungato troppo.
Partendo dal presupposto che che non si possa limitare in alcun modo l’attività dei commissari straordinari e che gli stessi non sono per niente vincolati a programmi elettorali e che nel contempo gli stessi devono svolgere il loro mandato in modo autonomo nel rispetto delle leggi e norme vigenti in modo imparziale e nel rispetto della legalità
Tuttavia, se i commissari hanno diritti e poteri corrispondenti agli amministratori che sostituiscono, avranno anche corrispondenti responsabilità. Saranno tenuti cioè, per l’azione amministrativa che svolgono a seguito di libera valutazione politica, a giustificare le loro scelte anche se le scelte sono assolutamente nel loro potere discrezionale e ‘politico’, dovranno comunque indicarne le motivazioni. La giustificazione dei motivi è quello che intendiamo per ‘potere politico’ e non solo gestione amministrativa.
Ma è pur vero che qualunque cittadino può esercitare legittimamente il proprio diritto di critica nei confronti dell’operato dei commissari straordinari con i mezzi propri dei quali si avvale la politica stessa (dall’articolo su quotidiani, al comizio di piazza e persino al volantinaggio). E’ anche vero che il quinto comma dell’art. 145 T.U. prevede espressamente che il Commissario Straordinario allo scopo di acquisire ogni utile elemento di conoscenza e valutazione in ordine a rilevanti questioni di interesse generale si avvale, anche mediante forme di consultazione diretta, dell’apporto di rappresentanti delle forze politiche in ambito locale delle organizzazioni di volontariato e di altri organismi locali particolarmente interessati alle questioni da trattare partendo dal fatto che le azioni del Commissario sono sottoponibili al giudizio politico delle loro azioni.
Pertanto , a mio parere, il commissario straordinario dovrà rendere conto anzitutto ai cittadini sottoposti alla sua amministrazione, ne più e né meno degli amministratori che sta sostituendo.
Tutto ciò premesso è assodato che la sede comunale non è certamente quello che deciderà la sorte del nostro paese (dando ragione a Gianfranco) dobbiamo, però, chiederci se la sua chiusura finirà per rendere definitiva la morte di un’altra parte del nostro centro storico e discutere sull’opportunità politica amministrativa di tale scelta. Ma su una cosa dobbiamo essere certi e determinati e che certe decisioni di tipo politico o di indirizzo politico (qualunque esse siano) non possono essere prese in regime di commissariamento da parte della prefettura. Fermo restando che mancano alle elezioni non più di cinque mesi per cui non si riesce a capire l’accelerazione verso lo spostamento del nostro municipio partendo anche dal presupposto che certe decisioni spettano solo ed esclusivamente alla politica legittimata dal voto.
Pertanto credo che necessiti informare il Prefetto di Cosenza dell’accaduto e chiedere allo stesso di essere ricevuti in delegazione per poter esprimere tutto il nostro dissenso.
In democrazia si possono sciogliere le amministrazioni comunali ma non si possono sciogliere le cittadinanze.
Certe decisioni si possono tranquillamente rimandare aspettando le decisioni degli amministratori eletti e che incarnano un potere politico perfettamente corrispondente al mandato ricevuto dai cittadini.
Bene Sig, Toscano, il suo intervento è perfetto e ame pare che la lettera pubblicata in qualche modo vada in tal senso. Ora credo che rimanga da attuare solo l’ultima parte del suo intervento, che una delegazione di persone residenti chieda di essere ricevuta dal prefetto per bloccare il fatto.