La Redazione & Giovanni Benincasa
Visita alla grotta della Madonna di Sant’ Angelo
“IN SAN DONATO DI NINEA (CS)”
Quando mi reco al mio amato paese d’origine, ahimè, il tempo è sempre tiranno e si sa che quando si va di fretta non tutte le ciambelle riescono con il buco. Ciò per evidenziare che magari le foto riportate non sono qualitativamente eccezionali, ma anche se non perfette assolvono a una funzione per me importante: mi danno la possibilità di porre in risalto una chicca del territorio in cui ha avuto origine la mia esistenza.
Non salivo alla grotta, uno dei tanti pezzi di storia della nostra comunità, da un po’ di tempo, tanto da non essere al corrente del restauro, ne tanto meno, dopo averlo saputo, ho potuto partecipare all’apertura post restauro tenuta, come saprete, veramente in pompa magna. Quindi, le novità e le sorprese per me sono state tante.
All’inizio dell’erto sentiero che ci conduce all’ antico antro è posta questa nuova scultura che per come realizzata a me pare essere stata messa lì quasi a protezione e per tenerne fuori il male. “L’automezzo non fa parte della scultura”Lungo lo stesso sentiero a intervalli quasi regolari, sulla scarpata, sono state poste delle sacre icone, in ceramica “di pregio”, ma è stupendo anche quando arrivati in cima alla ripida scalinata posi lo sguardo sulla vallata. A dir la verità ti viene un po’ il magone se ti soffermi a guardare com’è poco coltivata. Meglio proseguire all’interno del Sacro Antro. È tutto ben pulito e rassettato e si notano abbondantemente i segni di una gestione che speriamo da qui in avanti sia molto assennata.
Gli antichi altari sono stati recuperati ad un dignitoso splendore ed ora il visitatore è in condizione di godere appieno della visione degli affreschi che appaiono di una certa caratura.
Ma, quello che desta maggiore interesse è l’affresco della Madonna ,ora assai godibile, mentre l’ultima volta che sono stato in visita a questo “eremo” , non più tardi di due anni fa, si notava appena coperto com’era da tutto ciò che può produrre l’abbandono in un ambiente come quello di questa grotta. Non solo lavoro di restauro di sacre immagini ma anche un certo arricchimento degli ambienti più interni con “arredi” Sacri.
Difatti la parte più interna dell’antro è stata dotata di una nicchia dove trova posto la statua del Santo calabrese per eccellenza , San Francesco di Paola
e in una grotta più piccola, che pare essere nata lì allo scopo, è stato realizzato un piccolo presepe.
Ma, la mano saggia della natura si nota in piccolo anfratto dell’antro dove essa con l’aiuto del tempo ha voluto lasciare un piccolo segno ove si può intravvedere la raffigurazione del sacro volto della Madonna. È necessario guardare con molta attenzione , da vicino e da diverse angolazioni per notarne i contorni .
In conclusione, un bel lavoro davvero e anche l’istallazione dell’impianto di illuminazione realizzato, una volta in funzione, darà la possibilità di ammirare al meglio sia le opere realizzate da mani esperte che quelle realizzate dalla mano benigna della natura.
A ricordo dell’evento del restauro è posta una “targa” in marmo come a ricordare a noi stessi e ai posteri che per dare ad ogni bene il suo splendore è necessario l’impegno delle persone.
Al nostro Parroco “Don Pino”, ai suoi superiori e a tutta quella gente che ha consentito la piena riuscita dell’opera di restauro di questo Santuario rupestre, chiederei di mettere a disposizione della piccola comunità la loro benevolenza per il ripristino di tutte le chiese esistenti nel comune di San Donato a cominciare dalla chiesa della Santissima Trinità che ambirei rivedere come era una cinquantina di anni fa, quando vi ricevetti il sacramento della cresima. Anche queste opere potrebbero collaborare alla rinascita della collettività Sandonatese sotto ogni profilo.
Giovanni Benincasa.
4 commenti
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La grotta non l’ho mai vista così!
Autore
é qualcosa che ogni SANDONATESE che ha il proprio paese nel cuore dovrebbe fare almeno una volta nella sua vta…grazie Giovanni
Giuvà, tanti grazzij. Ppì mmìa ghè tùttu nuòvu, màncu a quìnniciùnni, e rà cùrpa ghè sùlu da mìa.
Ciao Minù! Appena ti fasi na caminata a ru paisi, na scappateddha o nti fa mali, anzi si pì Natali danu puru a currenti a trovasi lluminata e ta pò godi daveru. Pensa ca haiu abbut’ affà quiri fotugrafij a ra luci de lampadirni picchì sulu cu u flash o mi vinianu boni i nenti.