2. Una volta il grado di civiltà era legato al livello di cultura dei singoli come dei popoli; oggi essa si misura col quantitativo di rifiuti che si versano nel cassonetto.
3. Una volta un giovane, incontrando un anziano per strada, pur non conoscendolo personalmente, lo salutava levandosi il cappello. Oggi che il cappello è passato di moda, anche il saluto è stato sostituito, nella migliore delle ipotesi, con un più che incisivo epiteto del tipo “Ah rimbambito”.
4. Spesso, chi non ha nulla da dire, parla e sparla a vanvera così che tutti possano sapere come la pensa.
5. Nonostante il diffondersi di concetti come “democrazia”, “uguaglianza”, etc., così recita un adagio che non invecchia col tempo, anzi resta sempre di moda: “chi ha è e chi non ha non è”.
6. Si dice che il Nord dell’Italia è più evoluto perché rispetta le regole. Sarà. Ma a me è parso di vedere che le regole vengono rispettate fin tanto che si applicano ad una maggioranza omogenea, ma che vengono presto eluse in un contesto disarmonico che deve fare i conti con “culture altre” che, naturalmente non si possono considerare tout court “inferiori” ma semplicemente “diverse”.
7. La presenza generalizzata di migranti al Sud come al Nord, contribuisce ad una modificazione dei comportamenti degli autoctoni che, volenti o nolenti fanno propri comportamenti una volta ritenuti disdicevoli. È così che dal disfacimento dell’Impero Romano sotto i colpi del Cristianesimo, sorse una nuova civiltà che ancora oggi sembra resistere alla nuova valanga di popoli e culture che cercano nell’opulento Occidente un loro irrefrenabile riscatto socio–culturale. Dal rimescolamento di razze, lingue, religioni, in pratica di culture, potrà sorgere una nuova civiltà.
8. Chi vivrà, vedrà dissero in tanti, fra cui anche Rino Gaetano!
2 commenti
Pensieri in liberta, che meritano attenzione.
Pensieri in libertà che meritano attenzione condita da un pizzico di riflessione.