Valle dell’Esaro
Piccolo borgo di San Marco Argentano.
Bimbo di 6 anni seviziato dai genitori, costretto anche ad assistere agli amplessi di padre e madre.
Due genitori di 40 e 42 anni, che hanno violentato, anche fisicamente, il loro figlioletto.È accaduto a San Marco Argentano, nell’entroterra cosentino. I due sono stati arrestati dai carabinieri della sezione di polizia giudiziaria per ordine del procuratore della Repubblica Dario Granieri.
La storia è andata avanti per anni. Il bambino, che oggi ha sette anni, è cresciuto pieno di paure e con un velo di tristezza che gli ricopriva gli occhi. Ma anche con caratteristiche “da selvaggio” come ha spiegato il sostituto procuratore Paola Izzo.
Anni da incubo per questo bambino, costretto addirittura ad osservare i propri genitori durante i loro atti sessuali. E poi costretto a ripetere gli stessi atti con la madre, mentre il padre lo violentava con oggetti di ogni tipo, costringendolo anche a rapporti orali.I genitori sin da piccolo, lo legavano e gli ustionavano il corpo.Solo oggi, dopo lunghi anni di penitenze e sopraffazioni subite, la sensibilità di una suora
e di un’educatrice di una casa accoglienza, dove il bambino era stato trasferito, hanno messo fine al suo incubo.
Le perizie e gli esami hanno confermato le violenze. Nella perquisizione nell’abitazione
dei due “orchi” gli inquirenti hanno trovato tracce e materiale che i due genitori hanno utilizzato per seviziare il loro bambino.
4 commenti
Vai al modulo dei commenti
Non ci sono parole per descrivere queste mostruosità. I bambini in genere non dovrebbero mai subire nessuna forma di violenza, a maggior ragione un figlio proprio. Una povera vittima in mano a dei carnefici che avrebbero dovuto solo amarlo e proteggerlo.
Non c’è giustizia in Italia, chi commette atti del genere andrebbe soppresso per il bene dell’umanità intera.
Carcere a vita! Castrazione immediata per lui e infibulazione per lei, questa la ricetta per calmare i bollori di queste due latrine che sono la vergogna del mondo.
Grazie alla suora e all’educatrice che hanno messo fine a questo calvario, spero con tutto il cuore che fatti del genere non avvengano più.
Alfonso
Concordo con quando scritto da Alfonso Ottatto. Povero figlio!!