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Sequestrato depuratore a San Donato, impianto fatiscente e non idoneo
SAN DONATO DI NINEA – (Comunicato stampa) Il depuratore comunale di San Donato di Ninea è stato posto sotto sequestro dagli uomini del Corpo Forestale dello Stato, Coordinamento Territoriale per l’Ambiente di Rotonda. L’impianto che si trova nella località “Santa Rosalia Lieto” ricadente in zona 2 del Parco del Pollino, dopo indagini e verifiche da parte degli uomini del CFS di S. Sosti e S. Donato, coordinati dal Vice Questore Aggiunto Francesco Alberti, è risultato non idoneo al trattamento delle acque reflue provenienti dalla rete urbana, ed il suo stato attuale, verificato dal personale intervenuto non appare efficiente al punto da garantire all’attuale popolazione residente di avere standard depurativi adeguati alle normative. Tale intervento che ricade nel programma operativo nazionale della Direzione Generale ha portato al deferimento all’Autorità Giudiziaria di sette persone tra amministratori e tecnici della società che gestisce l’impianto e amministratori del comune del Pollino. Un sequestro che ha interessato oltre l’impianto anche i rifiuti speciali -fanghi- stoccati presenti all’interno delle vasche e rinvenuti sparsi sulla superficie su di cui vi è una crescita di vegetazione. Uno stato che conferma come tale rifiuto sia presente da tempo e non smaltito come prevede la normativa. Inoltre le acque reflue urbane provenienti dalla rete fognaria pubblica, nonostante il passaggio nella condotta del depuratore comunale non funzionante e non autorizzato allo scarico dall’Amministrazione Provinciale si riversano inevitabilmente allo stato grezzo negli strati del sottosuolo interessando le acque sotterranee con inquinamento delle falde acquifere. Oltre alla mancanza di energia elettrica gli uomini del CFS hanno potuto accertare che all’interno dell’impianto vi è una mancanza di attrezzature idonee ed i reflui non vengono in alcun modo sottoposti a idonei processi di trattamento previsti per la depurazione.
4 commenti
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A questo punto è ridotto il comune di San Donato? Mi dispiace! Se si tratta di una situazione pregressa, l’amministrazione in carica, ben sapendo delle normative al riguardo, avrebbe dovuto porvi rimedio immediato, magari portando il fatto alla conoscenza di Enti e amministrazioni competenti e comunque intraprendendo tutte le azioni necessarie alla tutela dell’ambiente e della salute pubblica. Sull’articolo hanno scritto il vero, si produce l’inquinamento delle falde acquifere e comunque se arrivano in un corso d’acqua si possono danneggiare anche le coltivazioni di ortaggi ecc. Se l’attuale amministrazione ha a cuore, veramente, le sorti del comune di San Donato si deve dare una mossa in tutti i sensi. Credo che San Donato aveva ed ha bisogno di molte cose. Giovanni
Come dicevo nel mese di dicembre sono anni ed anni che questa storia va avanti (qualcuno che non sapeva leggere mi ha dato del cervellone)senza aver mai letto quello che avevo scritto; non è storia odierna. Qualcuno pagherà per tutto questo? Noi a valle facciamo gli orti, col tempo, avremo conseguenze sulla salute?
Gregò ma quando c’era luigi l’orto lo facevi o andavi a comprare alla fruttivendola?
Qualcuno imparasse a leggere prima di scrivere