La redazione…
“L’asino e la luna” è un cortometraggio realizzato interamente a San Donato di Ninea per la regia di Giuseppe Carrieri, la fotografia e il montaggio di Giancarlo Migliore e le musiche originali di Pietro Iannuzzi in collaborazione con Mario Panebianco e l’associazione Amici della Musica. Gli interpreti sono Aurora Artuso, l’asino Napoleone e Saveria Caruso. Le illustrazioni di Paola Luciani e la grafica di Amerigo Moranelli.
L’intero cortometraggio è dedicato “A chi lascia per sempre il proprio paese e per le strade del mondo lo va rincorrendo”
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Un grazie immenso a tutti gli artisti ,in particolare a Pietro Iannuzzi che ci ha dato l’autorizzazione di pubblicare questo unico e bellissimo film.
7 commenti
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Autore
L’intero cortometraggio è dedicato “A chi lascia per sempre il proprio paese e per le strade del mondo lo va rincorrendo”
un’immenso grazie va a tutti gli artisti,ottima idea ,ottimo lavoro ,veramente una realtà interpretato meravigliosamente da tutti …
grazie per questo capolavoro…
Luigi
Un film ,una realtà…questo film interpretato meravigliosamente dagli artisti con una un meravigliosa musica é uno dei più bei regali che si poteva fare al “SANDONATESE” sparso nel mondo… un film da vedere e rivedere,una lacrima certamente scibole sul viso …arrivando alla fine ,si rimetterà subito dall’inizio per meglio rivedere i luoghi da noi tutti conosciuti,i dettagli di ogni parola Della piccola Aurora,ascoltare questa meravigliosa musica che da i brividi ,alla fantastica interpretazione di Zia Saveria … ed all’eroe Napoleone..questo é il nostro paese oggi!!! … Bellísima idea !!
Più lo Rivedo é più mi sento SANDONATESE,e sempre qualche lacrima che scivola silenziosa….
Complimenti…..a tutti…
Una tristezza infinita che ti sconvolge l’anima e ti blocca il pensare positivo. Però, proprio quella quiete surreale, quelle porte chiuse, quelle strade deserte, i campi incolti e tutto ciò che prima funzionava e ora, man mano, sta andando in malora può tener viva la speranza che un domani, il più prossimo possibile, si facciano avanti delle persone capaci e lungimiranti che decidano di scommetere sul nostro territorio per portare nuova linfa nella nostra comunità. Il filmato è stato girato solo nell’ abitato del capoluogo territoriale, ma girando per le varie frazioni si nota la stessa solitudine e tante porte chiuse.
Ricordandolo pieno di vitalità e vedendolo così pieno di solitudine per uno che ne sta lontano è facile innamorarse, è come prendere le difese di una persona debole o che è diventata tale in seguito a tante vicissitudini. Giovanni
Complimenti, davvero. Questo corto racconta il dramma e la poesia di uno fra i luoghi più belli e caratteristici di tutta la Calabria, ma narra anche la storia di un esodo mai interrotto: quello del popolo meridionale. I vicoli deserti, le case disabitate e uno scenario incantevole d’altri tempi fanno da cornice alla storia, che è quella di tanti figli del sud costretti come si diceva un tempo a “emigrare”. Oggi il verbo è desueto. Emigranti erano i nostri nonni che partivano portandosi appresso una valigia di cartone legata con lo spago. I loro figli e i loro nipoti, dopo tanti anni continuano ancora a partire, ma con un bagaglio completo di laurea master stage ed esperienze internazionali: sono i figli della globalizzazione… A mio giudizio, è ancora presto per tirare le somme di un periodo storico – quello che stiamo vivendo – coinvolto in una serie di cambiamenti e trasformazioni così rapidi e radicali che soltanto fra qualche tempo si potrà valutarne in maniera esaustiva tutte le implicazioni. Nondimeno, reputo che abbiamo elementi per trarre almeno una conclusione. Un’intera epoca e tutto ciò che essa racchiudeva in termini di relazioni umane e sociali è finita per sempre. D’altra parte, già negli anni Trenta del secolo scorso un grande figlio di Calabria – Corrado Alvaro – denunciava il carattere omologante e alienante della società di massa che aveva avuto modo di osservare nei suoi numerosi viaggi nelle grandi capitali europee, e guardava alla sua terra come a un mondo ricco di miseria e poesia dove ancora duravano valori e principi altrove scomparsi, ma che era ineluttabilmente destinato a morire. Ora, il film pare che richiami l’analisi e la poetica di questo grande scrittore e intellettuale del Novecento, ma le sviluppi in un contesto – quello attuale – in cui la rappresentazione dismette i panni di indagine storico-sociologica e indossa quelli di un racconto poetico e surreale. Ora, io non so quanta parte di consapevolezza vi sia nell’intuizione di questi ragazzi, ma non posso che dire: bravi.
Un caro saluto alla redazione e un incoraggiamento a questi giovani artisti, affinché vadano avanti con impegno e passione per la loro strada, e non smettano mai di perfezionarsi.
Complimenti Pasquale! Un commento perfetto.
Grazie Giovanni, l’ho scritto di getto dopo aver visto il film. Un caro saluto.